Siracusa – Accrescere negli operatori che a vario titolo sono coinvolti nella gestione del fenomeno dell’immigrazione, dagli sbarchi alla assistenza nei centri di accoglienza, la conoscenza di tematiche relative alla salute dei migranti, agli aspetti culturali e alla salute mentale dei bambini migranti, con uno sguardo etnopsichiatrico, fornendo una occasione di incontro, confronto e costruzione di un linguaggio comune, ponendo le basi per un lavoro in rete.
E’ con questo obiettivo che si è svolta ieri nell’aula conferenze dell’ospedale A. Rizza di Siracusa una giornata formativa organizzata dall’Unità operativa Formazione e dall’Ufficio Territoriale Stranieri dell’Asp di Siracusa in collaborazione con Progetto Faro Terre des Hommes.
Al corso hanno partecipato numerosi operatori, psicologici, psichiatri, medici e personale dell’emergenza, mediatori culturali, assistenti sociali, operatori dei Comuni, delle associazioni e della Prefettura, quest’ultima incessantemente impegnata nelle operazioni di coordinamento del fenomeno e delle Istituzioni coinvolte in sinergia con l’Azienda sanitaria aretusea.
Ed è stato il prefetto di Siracusa Armando Gradone a porgere il saluto di apertura dei lavori, il quale, nell’elogiare la collaborazione con l’Asp e nell’esprimere gratitudine a tutti i partecipanti per l’incessante impegno che profondono in un lavoro di rete, ha sottolineato l’aspetto problematico che permane legato all’insufficienza di posti per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che sbarcano sempre più numerosi, mentre ha elogiato la qualità dell’assistenza, sia sotto il profilo sanitario che psicologico, che viene fornita ai minori all’interno dei centri di accoglienza sino alla loro più idonea collocazione.
A moderare i lavori sono state Lavinia Lo Curzio e Maria Rita Venusino, rispettivamente responsabili dell’Ufficio Territoriale Stranieri e dell’Unità operativa Formazione. Il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Brugaletta, nel porgere il saluto di benvenuto ai numerosi partecipanti, ha ringraziato il prefetto per l’impegno che profonde quotidianamente nel coordinare tutte le azioni, ed ha espresso parole di elogio nei confronti di tutti gli operatori impegnati secondo il Piano di contingenza emanato dalla Regione Sicilia che detta le modalità operative per la gestione del fenomeno. La responsabile del Progetto Faro Terre des Hommes ha illustrato gli obiettivi del progetto e le modalità del loro intervento in favore dei minori stranieri non accompagnati e delle famiglie migranti con bambini in arrivo nell’isola. Terre des Hommes è presente in 64 Paesi con oltre 800 progetti a favore dei bambini. Lavinia Lo Curzio, responsabile dell’Ufficio Territoriale Stranieri, si è soffermata sull’impegno organizzativo messo in campo da medici e mediatori culturali per l’’assistenza e l’accoglienza nei sette Cas presenti sul territorio provinciale.
L’avvocato Alessandra Ballerini di Terre des Hommes, esperta di diritto dell’immigrazione, ha parlato dell’inquadramento giuridico dei minori stranieri non accompagnati e delle ricadute sugli operatori sanitari. Delle condizioni di salute dei migranti nei Centri di Accoglienza ha parlato Giuseppe Nipitella, dirigente medico dell’Ufficio Territoriale Stranieri dell’Asp di Siracusa. Marinella Cantalice, sociologa e mediatore culturale, ha affrontato la situazione geo-politica dell’immigrazione. Gandolfa Cascio psicologa di Terre Des Hommes ha relazionato sugli aspetti relativi alla salute mentale dei minori stranieri nella prima e seconda accoglienza, argomento discusso anche dal punto di vista etnopsichiatrico da Giancarlo Rigon di Terre des Hommes.