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Siracusa, Cgil, Cisl e Uil si preparano al 2018: rivedere la “politica del no” per attrarre investimenti

SIRACUSA – Il sindacato unitario, Cgil, Cisl e Uil, ha tenuto questa mattina la tradizionale conferenza stampa unitaria di fine anno, convocata nel salone di via Arsenale 22, dove i segretari generali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò hanno tenuto a ribadire l’unione d’intenti sulle vertenze aperte.

L’incontro con la stampa è stata l’occasione per rivedere insieme l’anno che sta per chiudersi ma, soprattutto, indicare quali saranno le priorità d’azione del sindacato unitario siracusano nel 2018.

“Riteniamo che su tutto – affermano i segretari in una lunga nota congiunta a margine – risalti l’esigenza di difendere questo territorio dallo smantellamento istituzionale, infrastrutturale e di alcuni servizi. Non possiamo più accettare che questa provincia venga sacrificata sull’altare di equilibri politici che pensano di accentrare ogni cosa nelle realtà metropolitane della Sicilia. Il 2017 si porta dietro le ferite della Port authority di Augusta e della stessa Camera di commercio – sottolineano Alosi, Sanzaro e Munafò – Enti importanti che, trasferiti altrove, sviliscono il ruolo del territorio e mortificano potenzialità invece evidenti e, nel caso del porto megarese, riconosciuti a livello internazionale”.

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, hanno ribadito l’importanza di un “Patto Siracusa” che coinvolga politica, istituzioni, forze sociali, imprese, per ribadire il peso e l’autorevolezza di un territorio che, a loro dire, non può e non vuole essere svenduto e smontato pezzo dopo pezzo.

“Se una parola d’ordine dobbiamo indicare per il 2018 – continuano i tre segretari -, potremmo individuare “sinergia” per convincere tutti ad operare insieme. Condivisione di azione, individuazione di alcuni obiettivi, timing adeguato per proporre dove e come intervenire. Una sinergia che, come detto, deve vedere inevitabilmente presente la politica, l’attuale deputazione regionale e la stessa deputazione nazionale che sarà”.

“Si registra una contrazione significativa dell’occupazione nel settore industriale – ricordano Alosi, Sanzaro e Munafò, analizzando i dati provinciali – Nel settore industria, la riduzione dell’occupazione è dunque di quasi 4 mila posti di lavoro fra indotto e diretti, e questo cancella 5 punti di investimenti e incenerisce 9 punti di Pil provinciale. L’occupazione è cresciuta notevolmente nel settore dei servizi, ma si tratta per lo più di lavori a bassa crescita in termini di stabilità, di competitività e di tenuta sociale e con remunerazioni spesso ai limiti della sopravvivenza. Dati sicuramente non confortanti che non possono essere utilizzati dalle sirene di turno per evidenziare che l’occupazione è cresciuta. Il diritto ad un reddito equo e giusto è la base del lavoro”.

Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò non si sono soffermati su classifiche e report sulla qualità della vita, che relegano la provincia agli ultimi posti, seppure con un minimo miglioramento.

“Sappiamo benissimo, perché li viviamo ogni giorno, – proseguono – quali sono le difficoltà, i problemi, i limiti, gli sprechi. Qui non è più un problema di concorrere a migliorare la propria posizione nella classifica annuale su questo o quel giornale. Questo territorio è ben consapevole di essere arrivato ad un momento importante per il proprio futuro. Un futuro che riguarda soprattutto i giovani, ma anche la fascia dei cinquantenni e dei pensionati. I primi partono alla ricerca di lavoro, gli altri restano qui nella speranza di essere ricollocati nel mercato del lavoro, gli ultimi chiedono di avere servizi adeguati e assistenza all’altezza dei propri bisogni”.

Il sindacato siracusano, inoltre, torna sulle infrastrutture che dovrebbero essere valvole di sviluppo per l’intero territorio.

“La Rosolini-Modica e la Ragusa-Catania, che per larga parte attraversa il territorio nord della provincia, devono essere le priorità del nuovo governo regionale – aggiungono Alosi, Sanzaro e Munafò – Il loro completamento rappresenterebbe una spinta notevole per il commercio locale, per l’agro alimentale e, naturalmente, per il turismo. Non possiamo più sopportare che mala burocrazia o annunci ad effetto e a tempo, possano continuare a determinare le sorti di questo territorio. Sarà questa, insieme alla richiesta di una seria politica industriale, dei trasporti e ambientale, la linea guida che sosterrà l’interlocuzione sindacale con la deputazione regionale e, naturalmente, con il nuovo governo appena insediato”.

Nell’analisi economica, è stata posta l’attenzione sugli enti locali che, tra pre-dissesti, dissesti e taglio dei fondi, hanno messo in crisi non solo i dipendenti degli enti ma anche i servizi erogati dagli stessi ai cittadini.

“È stato e continua, purtroppo, ad essere un anno terribile per i dipendenti della ex Provincia regionale – affermano i segretari – Una condizione di disastro di un ente e di tutti i suoi dipendenti ai quali si aggiungo quelli della partecipata. Inammissibile e impensabile, fino a poco tempo fa, che un ente importante per garantire servizi essenziali sul territorio potesse patire il mancato pagamento degli stipendi”.

Alosi, Sanzaro e Munafò hanno rilanciato l’allarme povertà che investe ormai troppe famiglie e che deve essere affrontato con convinzione e atti concreti.

“I dati sulla disoccupazione crescente, i numeri ancora alti sugli infortuni sul lavoro – dicono – non devono restare cifre da citare periodicamente. Bisogna intervenire insieme per ridare vigore all’economia provinciale e nuova speranza alle famiglie siracusane. Serve il coraggio di alcune scelte, serve anche guardare a quella politica del “no” che deve iniziare a proporre alternative di sviluppo. Se così non fosse correremo il rischio di ingessare e anestetizzare il territorio e, soprattutto, tenere lontani quanti invece vogliono ancora investire nelle nostre zone”.

“Le condizioni per tirarsi fuori dalla crisi ci sono tutte – concludono Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, guardando al 2018 – La nostra agricoltura, con l’indotto enogastronomico, è ormai una certezza e una eccellenza riconosciuta ovunque. La nostra zona industriale e metalmeccanica resta tra le più importanti d’Europa. Il patrimonio storico, paesaggistico e culturale è una miniera a cielo aperto per il grande mercato turistico. Tocca adesso ad ognuno di noi. Il sindacato unitario c’è già e continuerà a lottare e farsi portavoce perché si dia un cambio di marcia definitivo. Tocca alla politica, alle istituzioni, con tutti i sindaci in testa, alle imprese e alle organizzazioni che le rappresentano, mettere in campo tutta la forza possibile per ridare un ruolo a Siracusa e sostenere così una ripresa assolutamente possibile”.


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