Siracusa, convegno Fratelli d’Italia nella vigilia del Giorno del ricordo. “Dedicare via a Norma Cossetto e ai martiri delle Foibe”


SIRACUSA – Domenica 9 febbraio alle ore 18, alla vigilia del Giorno del ricordo istituito con legge dello Stato del 2004, presso la “Casa del Mutilato” a Siracusa (viale Regina Margherita 19) si parlerà dell’esodo giuliano dalmata e delle Foibe. A organizzare l’iniziativa è il neo costituito circolo territoriale “Aretusa” di Fratelli d’Italia nel capoluogo, di cui è portavoce Paolo Cavallaro.
“Daremo lettura di una lettera molto toccante ricevuta per l’occasione dalle parenti di Norma Cossetto – annuncia Cavallaro – Chiederemo al Comune di Siracusa di seguire l’esempio di tantissime città italiane e di dedicare una via in memoria di Norma Cossetto e di tutti i Martiri delle Foibe”.
“Una tragedia confinata nell’oblio per molto tempo, assente persino dai libri di storia, fino al 2004, quando il Parlamento istituì la Giornata del ricordo – aggiunge – Eppure alla memoria di Norma Cossetto è stata conferita dal presidente Ciampi la Medaglia d’oro al merito civile”.
Nella motivazione all’onorificenza allora conferita si legge: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in un foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
Come ricorda il portavoce siracusano di Fratelli d’Italia, l’attuale presidente Mattarella nel discorso tenuto al Quirinale del 9 febbraio 2019 ebbe a dire che quello delle Foibe fu “un capitolo buio della storia nazionale e internazionale, che causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente” e che “non si trattò di una ritorsione contro i torti del fascismo; perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni; tanti innocenti, colpevoli solo di essere italiani e di essere visti come un ostacolo al disegno di conquista territoriale e di egemonia rivoluzionaria del comunismo titoista”. E continuò sottolineando come “il braccio violento del regime comunista si abbatteva furiosamente cancellando storia, diversità, pluralismo, convivenza, sotto una cupa cappa di omologazione e di terrore”.
“Ricordiamo questa pagina orrenda della storia d’Italia – conclude Cavallaro – perché, come la Shoah e tante altre immani tragedie dell’umanità, non abbiano più a ripetersi”.
(Foto di repertorio)