Siracusa, elezioni amministrative, in provincia la carica dei sindaci rieletti


SIRACUSA – Degli otto Comuni siracusani al voto nella tornata elettorale celebrata il 28 e il 29 maggio scorsi, due andavano al voto col proporzionale (Siracusa e Carlentini) e sei col maggioritario. Se nel capoluogo aretuseo si dovrà attendere il ballottaggio tra l’uscente civico Francesco Italia e lo sfidante del centrodestra Ferdinando Messina, negli altri sette enti locali sono già eletti i rispettivi sindaci, con cinque riconferme e due al primo mandato.
A Carlentini (affluenza del 61,76 per cento), al voto col proporzionale, a contendersi la poltrona di primo cittadino erano soltanto in due, fugando a monte la possibilità del ballottaggio. L’uscente di centrosinistra Giuseppe Stefio ha ottenuto la riconferma con 6.629 preferenze, pari al 70,38 per cento, con una coalizione guidata anche nei consensi dalla lista del Pd (27 per cento), insieme al M5s (rimasto sotto la soglia di sbarramento), alle due liste espressione del deputato regionale e neo sindaco di Taormina Cateno De Luca (una entrata in consiglio) e alle due più quotate liste civiche. Lo sfidante Giovanni Condorelli, sostenuto da Fratelli d’Italia e quattro liste civiche, si è fermato a 2.790 voti.
A Francofonte (affluenza del 58,09 per cento), il sindaco uscente Daniele Lentini, sostenuto dalla lista civica “Francofonte nel cuore”, è stato rieletto con un plebiscito. 5.691 preferenze, pari all’84,15 per cento, gli hanno assicurato il secondo mandato, prevalendo sulla sfidante Valentina La Rocca, con la civica “Francofonte futura”, votata da 1.072 elettori.
Nel comune di Priolo Gargallo (affluenza del 72,90 per cento, la più alta in provincia), riconquista l’ennesima sindacatura l’uscente dimissionario Pippo Gianni. L’ex parlamentare nazionale e regionale si era dimesso dalla carica di primo cittadino lo scorso 16 gennaio, vedendo revocata la misura cautelare degli arresti domiciliari, per il processo che lo vede accusato di tentata concussione, e attende la prima udienza del giudizio immediato rinviata a dopo le elezioni. Gianni ha ottenuto 2.643 preferenze (36,78 per cento), spuntandola all’ultima sezione sul giovane presidente del consiglio comunale Alessandro Biamonte, che di voti ne ha totalizzati 2.582. Terza è giunta Michela Grasso, moglie dell’ex sindaco Antonello Rizza, con 1.298 preferenze (18,07 per cento), ultimo l’ex deputato regionale pentastellato Giorgio Pasqua fermatosi a 662 voti (9,21 per cento).
A Palazzolo Acreide (affluenza del 57,51 per cento), altro uscente riconfermato. Salvo Gallo, con un passaggio nella Lega salviniana durante il primo mandato, tornato nell’alveo del civismo, ha ottenuto un nuovo mandato popolare con il 66,32 per cento dei consensi, pari a 3.123 voti. Lo sfidante Francesco Magro ne ha ricevuti 1.586.
A Portopalo di Capo Passero (affluenza del 72,06 per cento), eletta sindaco la consigliera comunale (ex vicesindaco) dimissionaria Rachele Rocca. Si era dimessa a seguito dell’indagine giudiziaria per la quale è stata raggiunta a fine gennaio dalla misura cautelare degli arresti domiciliari per presunta concussione e sospesa ai sensi della legge Severino. L’ha spuntata per una manciata di voti su Loredana Baldo, 849 contro 843. Mentre sono stati 770 i voti ottenuti da Giuseppe Mirarchi.
A Buccheri (affluenza del 38,59 per cento), terzo mandato consecutivo per Alessandro Caiazzo, reso possibile da una legge regionale per i comuni inferiori a 15mila abitanti, peraltro unico candidato e destinatario di 975 voti. Per validare l’elezione hanno dovuto votare almeno il 50 per cento degli aventi diritto, al netto dei residenti all’estero iscritti all’Aire (compresi nei dati della Regione), e di questi il 50 per cento doveva esprimere un voto valido.
A Buscemi (affluenza del 70,22 per cento), Michele Carbè con 407 voti ha superato l’uscente Rossella La Pira, che ne ha ricevuti 359.
(Nel collage di copertina, i sindaci rieletti: da sinistra Stefio, Lentini, Gianni, Gallo, Caiazzo)