Siracusa, il murale sul “Seppellimento di Santa Lucia” consegnato alla città
SIRACUSA – Fra’ Daniele Cugnata non ha resistito alla “tentazione” e, con l’elmetto sul capo, ha deciso di salire sulla cabina dell’autogru per ammirarlo da vicino. Il murale che ricrea il “Seppellimento di Santa Lucia” di Michelangelo Merisi (in arte Caravaggio) è stato “consegnato” questa mattina alla città alla presenza del sindaco Francesco Italia e dell’autore, il varesino Andrea Ravo Mattoni. Rientra nell’ambito dei festeggiamenti per l’arrivo del corpo della Patrona a Siracusa, previsto per sabato 14 dicembre.
Il parroco della basilica di Santa Lucia al Sepolcro ha chiesto e ottenuto di salire a 20 metri di altezza. Immancabile, anche per il sacerdote, il selfie e poi la foto dall’alto dei presenti che, forse, un pizzico di invidia l’avranno anche provata. Il murale è stato realizzato sulla parete di un palazzo adiacente a piazza Santa Lucia.
“È stata un’emozione unica per me essere stato a diretto contatto con questo capolavoro – ha detto il presbitero – Ci sono voluti quattro giorni di lavoro ma il risultato è stato questo. Mi sono soffermato ad ammirare alcuni particolari che, da terra, inevitabilmente sfuggono. L’artista ha riprodotto fedelmente l’opera di Caravaggio che noi custodiamo all’interno della Basilica”.
Ravo ha utilizzato solo bombolette spray. “Una sfida che ho accettato con piacere dopo l’invito del sindaco Francesco Italia – ha spiegato l’artista – Io sono contento di quello che sono riuscito a fare”.
Il primo cittadino ha sottolineato di aver conosciuto Ravo dopo una segnalazione da parte di Alessandro Maiolino, delegato di quartiere Grottasanta, che aveva già avuto modo di entrare in contatto con lui. “La scelta è stata azzeccata – ha affermato Italia – Ravo ha lavorato con entusiasmo e passione ed è emozionante oggi essere qui per ammirare questa meravigliosa opera d’arte. Abbiamo scelto appositamente il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per consegnare l’opera alla città”.
“Spero piaccia – ha aggiunto Ravo – anche se mi rendo conto che non deve per forza piacere a tutti. Certo, ho dovuto fare degli adattamenti. Il quadro originale, ad esempio, si sviluppa in verticale mentre io avevo a disposizione un muro di 15 metri d’altezza per circa 18 di larghezza. Volevo creare un focus sulla figura della Santa, in modo che si vedesse benissimo dalla piazza. Ho dovuto pertanto escludere delle figure, come il presunto autoritratto di Caravaggio e il vescovo, per concentrarmi così sull’impianto centrale del dipinto”.
Il suo murale rende subito evidente un dettaglio che, nell’originale, rischia di passare quasi inosservato: il taglio sul collo di Santa Lucia. “Scena violenta ma che – precisa l’artista – determina l’impatto dell’opera e segna il destino della patrona siracusana nell’evidenza del suo martirio”.