Siracusa, impianti sportivi, Evoluzione Civica chiede di rivedere il bando
SIRACUSA – Il movimento politico Evoluzione Civica interviene sul bando per gli impianti sportivi. “Questo bando – caratterizzato da refusi e che sembra essere copiato da altri bandi presenti su internet – sembra un abito cucito su misura – dichiara Gaetano Penna – , una riedizione del project financing a suo tempo già proposto dall’allora assessore Cavarra, e sostenuto dal C.C. Ortigia, e poi ritirato per le sue evidenti incongruenze. È noto a chiunque che in questa città nessuna associazione sportiva ha la forza economica per sostenere un investimento che viene indicato in circa 5 mln di euro. C’è quindi da preoccuparsi su chi possano essere i soggetti economici privati che, grazie a questo bando, potranno nascondersi dietro una società sportiva (teoricamente senza fini di lucro) sostenendo il progetto, con invece chissà quale scopo lucrativo e per quali affari. In tal senso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che ha già fatto pesanti rilievi sulla legittimità dell’assegnazione alla precedente gestione, certamente non potrà non porre uno sguardo critico anche su questo bando, soprattutto per la mancata previsione di finalizzazione, e conseguente rendicontazione, dei 650.000 euro che nei primi tre anni verranno ‘donati’ dal Comune di Siracusa, quale contributo for fettario di gestione, al soggetto che si aggiudicherà il bando. È evidente che la prevista semplice (virtuale) tracciabilità di un conto corrente non è sufficiente ad escludere possibili utilizzi dell’attività anche per eventuali fini di riciclaggio di denaro. Inoltre un’amministrazione comunale travolta da scandali ed inchieste, sfiduciata dal suo stesso partito, sotto lo sguardo della Commissione Antimafia Regionale e Nazionale, non ha alcuna legittimazione politica per poter impegnare questa, e le prossime due amministrazioni, in una privatizzazione dello sport cittadino, regalando, per i prossimi dieci anni, la Cittadella dello Sport agli interessi privati.
La verità è che Garozzo & soci hanno dimenticato che i beni pubblici costituiscono per la P.A il patrimonio attraverso il quale la stessa realizza le finalità assegnate dall’ordinamento giuridico. Il Comune di Siracusa sta avviando una politica di spoliazione (SACCHEGGIAMENTO) dei beni pubblici a vantaggio dei privati, palesando un atteggiamento di protervia, imprevidenza e soprattutto indifferenza alle problematiche che interessano i cittadini. L’amministrazione Garozzo deve tornare a svolgere la sua primaria funzione, cioè ‘L’esercizio ed il perseguimento dell’interesse pubblico’. Il BANDO de quo va criticato sotto tre profili: POLITICO; ITER ARGOMENTATIVO; GIURIDICO ED ECONOMICO.
L’articolo 5 del bando prevede un affidamento di dieci anni. Si tratta di un atto ‘politicamente’ scorretto che vuole ipotecare e privare l’azione politica dei futuri governi della città nel settore sportivo. E ci chiediamo – sotto il profilo squisitamente politico – perchè il Pd è stato e continua ad essere assente nella elaborazione di proposte serie in tal senso. Sotto il profilo giuridico-economico non possiamo non sottolineare l’incongruenza dell’articolo 6 del bando che prevede il contributo fofettario che precedentemente era stato pattuito in misura relativa alla rendicontazione. Alla luce di tutto questo chiediamo chiarimenti all’assessore allo sport, Francesco Italia, e alla Dirigente del settore, la dr.ssa Caligiore, ma con la preghiera di fornire risposte compiute e che non si prestino ad interpretazioni estensive che alimentano equivoci. Evoluzione Civica chiede all’amministrazione comunale di ritirate il bando in autotutela e di pensare all’istituzione della Sport Commission. Lo Sport è un bene comune e non un affare per pochi. La pubblica amministrazione può e deve gestire direttamente i beni pubblici”.
Assente per un improvviso impegno familliare, l’ex arbitro Rosario Lo Bello ha comunque inviato la seguente dichiarazione:
“La Cittadella dello Sport è stata pensata da Concetto Lo Bello come un tempio sportivo nel quale deve celebrarsi esclusivamente la liturgia dello sport. Non è, e non deve diventare, un circolo privato con attività non sportive così come consente di fare esplicitamente questo bando. Non si può trasformare la Cittadella in discoteca o in spazi per feste private, happy-hour, od apericena. Non è un locale commerciale, diurno o notturno, anche con somministrazione di bevande alcoliche. Gli spazi sono stati pensati e costruiti per lo sport e non possono sopportare il peso e la pressione antropica del pubblico di un concerto pop. Non si deve pensare allo sport come ad un problema di cui liberarsi secondo logiche mercantilistiche”.
Aldo Modica, manager sportivo:
“La pubblica amministrazione deve garantire a tutti i cittadini un equo accesso all’attività sportiva, invece la possibilità data al futuro gestore di modificare, cioè di aumentare, le tariffe della Cittadella dello Sport, dopo i primi tre anni, impedirà di fatto l’attività sportiva a tutte le società minori che già oggi versano in gravi difficoltà economiche. Il modello di circolo privato, da “Cittadella Village”, che è stato evidentemente accolto da questo bando, è un modello sbagliato di gestione, del tutto privatistico, che sottrae spazi all’attività sportiva, ed in particolare a quella scolastica, dando invece spazio ad attività non sportive, cioè puramente commerciali. Inoltre il fatto che si continui a pensare alla sola Cittadella mostra una mancanza, da parte dell’amministrazione comunale, di una visione globale delle opportunità di sviluppo, anche economico, che la gestione pubblica degli impianti sportivi cittadini può offrire alla comunità, e senza necessità di modificare la loro naturale destinazione d’uso sportiva. Penso, ad esempio, al Palasport “Concetto Lo Bello” dove alcuni spazi sottoutilizzati potrebbero essere rivitalizzati culturalmente, magari con la creazione di un piccolo Museo dello Sport e di una biblioteca sportiva. Dovrebbe essere ripristinato l’utilizzo della Sala CONI nel sottotribuna, che può essere destinata a convegni sportivi ed attività di formazione federali e non, per arbitri, tecnici o dirigenti. È necessaria una vera politica sportiva che ripensi a tutti gli impianti sportivi cittadini nel loro complesso, ricordandoci anche del trascuratissimo Campo Scuola che potrebbe sfruttare col turismo sportivo la sua collocazione all’interno del Parco Archeologico”.