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Siracusa, la fase 1 della Caritas va in archivio. Alle famiglie beni di prima necessità, farmaci e contributi per pagamento di affitti e bollette

SIRACUSA – La fase 1 è terminata anche per la Caritas Diocesana di Siracusa. Due mesi di intenso lavoro per  una settantina di volontari che, rispondendo presente all’appello lanciato dal direttore, don Marco Tarascio, hanno messo a disposizione, tutti i pomeriggi, energie, tempo e mezzi per distribuire pacchi spesa alle famiglie più bisognose della città. Un bilancio fatto di numeri importanti per una solidarietà senza confini nei giorni più difficili per via dell’emergenza sanitaria che ha provocato anche un’emorragia di posti di lavoro e dunque un incremento dell’impoverimento generale. Uomini e donne di ogni età hanno fornito un contributo prezioso, portando le derrate alimentari direttamente nelle case delle famiglie che avevano richiesto l’assistenza della Caritas. Un lavoro cominciato il 10 marzo e terminato oggi e al quale hanno fornito il loro prezioso sostegno anche i soci di Protezione Civile, Anps (Associazione nazionale polizia di Stato), Scout, Unitalsi, Kairos e i giocatori della Syrako Rugby. Alla gara di solidarietà hanno partecipato anche fedeli di altre religioni ed in particolare musulmani per un’azione di aiuto disinteressata e senza confini, oltre che un ristoratore che quotidianamente ha preparato i pasti per gli indigenti che frequentano la mensa di Ortigia. Dalla prossima settimana, aiuti mirati e secondo una formula diversa che vedrà gli aventi diritto recarsi nella sede della Caritas per ritirare la spesa.

Dal 10 al 25 marzo sono state soddisfatte 3.308 richieste e dal 26 marzo al 4 maggio altre 10.856. Il 67% delle risorse messe a disposizione (102 mila euro in due mesi) sono state utilizzate in beni materiali, mentre per le bollette sono stati spesi quasi 3.000 euro, 1.500 euro per farmaci, e altri 25.000 euro per gli affitti. La Caritas ha consegnato 1.000 chili di pasta al giorno a circa 3.000 famiglie. I numeri di richieste di aiuto sono calati del 5% dal 4 maggio, con l’ingresso nella fase 2 e la riapertura graduale delle attività.

Oggi pomeriggio don Marco Tarascio ha saluto e benedetto i soci dell’Anps, ringraziandoli per il loro prezioso contributo. “Esserci sempre è il nostro motto – ha detto il presidente Antonio Lentinello – e di fronte alla richiesta di aiuto della Caritas non potevamo tirarci indietro. Siamo  contenti di aver dato una mano, aiutando le persone che, a causa di questa situazione, stanno vivendo un momento difficile anche dal punto di vista economico. Il nostro rapporto con la Caritas comunque non si interrompe ma proseguirà in altra forma”.

 


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