Siracusa, morte Lele Scieri: arrestato ex commilitone


SIRACUSA – Dopo 19 anni arriva un arresto per quanto riguarda il caso Lele Scieri, il 26enne parà di leva trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra a Pisa. Infatti, è stata eseguita una misura cautelare agli arresti domiciliari a carico di un ex commilitone di Scieri: l’accusa sarebbe di concorso in omicidio. Ci sarebbero anche altri due indagati.
Scieri, 26 anni, una laurea in giurisprudenza e già praticante in uno studio legale, è scomparso il 13 agosto 1999, lo stesso giorno del suo arrivo alla caserma Gamerra per il servizio militare di leva dopo aver svolto il Car a Firenze. Fu ritrovato morto tre giorni dopo, ai piedi di una torre dismessa per il prosciugamento dei paracadute.
La procura di Pisa ha deciso di riaprire l’inchiesta l’anno scorso, dopo che erano state archiviate precedenti indagini che ipotizzavano il suicidio del giovane. A sostenere l’ipotesi dell’omicidio, oltre alla famiglia di Scieri, è la commissione parlamentare d’inchiesta, istituita nel 2016 sulla morte del parà di leva e che ha concluso i suoi lavori a dicembre scorso, secondo la quale il 26enne fu aggredito.
“Sul caso Emanuele Scieri bisogno arrivare alla verità”, dichiara all’Ansa il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a proposito degli sviluppi del caso Scieri. “In questo momento il mio primo pensiero va alla famiglia Scieri. Il ministero della Difesa in particolare è a completa disposizione della magistratura, verso la quale nutre piena fiducia, per fare luce sull’episodio”.
Il fratello del parà, Francesco, si dice “incredulo, è stata un’emozione fortissima…“.
Si attendono novità a tal riguardo, dato che si tratta di una vicenda che non solo tocca direttamente i siracusani, ma l’intero territorio nazionale per l’ampiezza e la risonanza che da 19 anni occupa la morte di Emanuele Scieri.