Politica

Siracusa, quarto appuntamento-denuncia de “I sabato dello spreco”: l’Archivio storico comunale

SIRACUSA – Il movimento politico Progetto Siracusa, guidato da Ezechia Paolo Reale, prosegue con la sua azione di denuncia degli sprechi e delle occasioni mancate con l’appuntamento fisso del sabato, il quarto in questa occasione.

Questo sabato mattina il sit-in dinanzi all’Archivio storico comunale: “Chi immagina che la cultura sia solo una vetrina da riempire con ciò che può essere di volta in volta utile ovviamente non comprende che la perdita dell’Archivio storico comunale equivale alla perdita di una parte della nostra identità”.

Testi di età borbonica e dell’Unità di Italia, atti comunali ed acquisizioni del patrimonio ecclesiastico, insieme ai faldoni con progetti pubblici e privati dell’Ottocento. “La storia dell’attività amministrativa della nostra città nell’800 e nel ‘900 al macero – denuncia Progetto Siracusa – nel silenzio imbarazzato di amministratori ed intellettuali organici al potere che, sicuramente, in altri tempi avrebbero fatto barricate. L’inaugurazione di quella che fu una delle sedi più periferiche sì ma, dicono, comunque in buona e continua manutenzione, avvenne nel 2008. Poi vari progetti di studenti della Facoltà di Beni Culturali che ad oggi non esistendo più il Corso, non hanno più avuto seguito. Oggi neanche una targa ma, piuttosto, una panineria ad oscurare ogni indicazione”.

I promotori del sit-in proseguono nella denuncia: “Se dovessimo valutare il livello di attenzione nei riguardi del nostro patrimonio storico dalla vicenda dell’Archivio storico comunale, saremmo davvero la peggiore città. È per questo che Progetto Siracusa non si può rassegnare alla sua perdita irrimediabile. Oggi possiamo non solo dire che quel patrimonio è stato irrimediabilmente perduto a causa di banali e ripetuti allagamenti dei locali,  ma che questo è accaduto perché in realtà quel patrimonio è stato semplicemente dimenticato. Tutto nel silenzio più assoluto. Silenzio sulle muffe ormai da tempo tollerate, silenzio sulle ruspe che hanno caricato i faldoni e portati al macero”.

Ricordano come non abbiano avuto seguito la richiesta dei consiglieri Salvo Sorbello e Cetty Vinci di una nuova sede (febbraio del 2014) e, ancora, la richiesta su cosa davvero è stato perduto (dicembre 2016). “Evidentemente la cultura in questa città non sopporta le muffe ma conosce solo vetrine e campagne elettorali permanenti – concludono gli organizzatori del sit-in -. Noi di Progetto Siracusa pensiamo ad una città migliore e diversa nella quale storia e cultura non siano occasioni di effimero guadagno di pochi ma volano di sviluppo economico per tutti”.


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