Cronaca

Siracusa, sequestro preventivo di tabaccheria e licenza, tre indagati per “attribuzione fittizia di azienda”

SIRACUSA – Questa mattina la Guardia di finanza ha eseguito il sequestro preventivo della rivendita di tabacchi denominata “Beverly Hills” di Siracusa e della relativa licenza rilasciata dall’Aams, ritenuta dagli investigatori gestita di fatto dai fratelli Giampaolo e Milena Giaquinta, “sussistendo il fumus del reato di cui all’art. 12 quinquies d.l. n. 360 del 1992 (trasferimento fraudolento di valori)”.

Secondo le ipotesi accusatorie, i due, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale e al fine di sottrarre a sequestro la rivendita, ed eventualmente a successiva confisca, ne avrebbero “attribuito fittiziamente la titolarità” a un terzo soggetto, Sebastiano Mazzotta.

La Compagnia di Siracusa rende noto che già dal 2013 aveva attenzionato Giampaolo Giaquinta, con precedenti specifici, coinvolto in una complessa attività di indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Siracusa a conclusione della quale, veniva tratto in arresto, unitamente ad altri, per il reato di usura. Gli sviluppi investigativi, delegati e coordinati dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, diretti dal sostituto procuratore Salvatore Grilllo, avrebbero consentito di determinare il profitto del presunto reato e sottoporre a sequestro preventivo i beni dell’indagato.

I finanzieri, dagli ulteriori accertamenti bancari e patrimoniali, anche mediante l’utilizzo della banca dati in uso alla Guardia di finanza, “Molecola”, avrebbero riscontrato la sussistenza di elementi idonei per l’applicazione di misure ablative sul patrimonio, ai sensi del d.lgs. 159/2011 e/o alla confisca ex art. 12-sexies della Legge 656/1992, sussistendo la “pericolosità sociale del soggetto”. Tale ultimo approfondimento avrebbe dimostrato che dal 2016 la gestione del bar tabacchi “Beverly Hills” era di fatto riconducibile ai fratelli Giaquinta, nonostante formalmente fosse intestata al Mazzotta.

Infatti, secondo le risultanze investigative, sarebbero stati i fratelli Giaquinta ad occuparsi in prima persona di tutti gli aspetti gestionali dell’azienda quali: ordinativi di sigarette, turni di lavoro del personale ivi impiegato, gestione di problematiche di volta in volta sopraggiunte inerenti lo svolgimento dell’attività, gestione dei conti correnti bancari intestati all’azienda ed altro. Circostanze che hanno determinato l’ipotesi della titolarità occulta della rivendita di tabacchi in capo ai Giaquinta e la interposizione fittizia del bene al Mazzotta, al solo fine di eludere le misure di prevenzione.

Ulteriori riscontri sarebbero stati forniti dalle numerose intercettazioni telefoniche e dalle registrazioni audio-video acquisite nel corso delle indagini nonché dalla disamina della copiosa documentazione bancaria relativa ai tre indagati. Nei giorni scorsi il gip presso il Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, a seguito di richiesta formulata dal pubblico ministero titolare dell’indagine, Salvatore Grillo, ha emesso il decreto di sequestro preventivo eseguito nella mattinata odierna dalla fiamme gialle aretusee.

(foto di repertorio)


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