Era proprio di pochi giorni fa l’ultimo intervento da parte dei Carabinieri della Stazione di Melilli (SR) che avevano arrestato per atti persecutori un uomo che da tempo minacciava la sua ex convivente attuando una vera e propria persecuzione ai danni della stessa. Nell’occasione i militari avevano anche sequestrato all’uomo una pistola a salve modificata per sparare, con all’interno 6 proiettili cal. 7,65.
Questa notte invece i Carabinieri della Stazione di Belvedere sono intervenuti a seguito di richiesta giunta sull’utenza 112 da una donna. Al loro tempestivo arrivo, i militari dell’Arma hanno trovato la donna chiusasi all’interno della propria vettura, in uno stato di agitazione e shock tale per cui in un primo momento non voleva aprire la portiera nemmeno ai Carabinieri. Fortunatamente, la capacità di dialogo del Capo servizio ha consentito di far calmare la donna e farle raccontare l’accaduto. La donna ha raccontato di essere stata aggredita dal marito, nel frattempo lì presente e generalizzato dai militari a debita distanza di sicurezza. I due, già separati di fatto e dimoranti in abitazioni diverse, si erano incontrati per definire alcuni aspetti della separazione. L’uomo però ha cominciato ad insultare la consorte, minacciandola reiteratamente di morte e provando a strapparle di mano la borsa nella convinzione che all’interno vi fosse occultato un registratore. Strappatosi uno dei manici, l’uomo ha insistito per togliere la borsa alla donna spingendola e facendola cadere a terra, continuando ad inveire contro di lei ed insultarla. Con pronta reazione la vittima si è rialzata ed ha trovato riparo all’interno della sua macchina, chiudendosi dentro ed ascoltando l’ex marito urlarle dal finestrino. L’intervento dei Carabinieri ha consentito di porre fine all’aggressione e di inquadrare la stessa come l’ennesimo episodio di una lunga serie di maltrattamenti in famiglia subiti dalla vittima negli ultimi quattro anni. Vessazioni, umiliazioni, appostamenti sotto casa e pedinamenti, minacce e continue molestie telefoniche alle più disparate ore del giorno e della notte; purtroppo il solito triste quadro che accompagna le donne vittime di violenza di genere. L’uomo, C.M., 53 anni, operaio, evidentemente incapace di sopportare la separazione, è stato tratto in arresto dai Carabinieri di Belvedere nella flagranza dei reati di maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali, venendo sottoposto al regime degli arresti domiciliari in altra abitazione. La donna è stata accompagnata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa da cui è stata dimessa con prognosi di sette giorni salvo complicazioni per i traumi riportati nell’aggressione.
Sono purtroppo giornalieri gli interventi dei militari dell’Arma a seguito di liti in famiglia e/o forme di violenze fisiche e psicologiche ai danni di soggetti maggiormente vulnerabili come donne e bambini. Per contrastare questa drammatico fenomeno, che interessa anche la provincia di Siracusa, è necessario diversificare le forme di intervento ed operare in stretta sinergia con tutti le compagini del territorio operative nello specifico settore. Al riguardo, il Comandante Provinciale Col. Luigi Grasso dichiara che: “Il fenomeno della violenza sulle donne e, più in generale, sui soggetti vulnerabili della società, ha assunto proporzioni tali da rendere assolutamente necessario un intervento sociale che vada oltre il mero aspetto della polizia giudiziaria. Ed è per questo che stiamo elaborando progetti di legalità che vedranno i Carabinieri della Provincia attivi su più fronti preventivi”.