Anniversario della morte di Emanuele Scieri, intervento del deputato nazionale Zappulla


Il parlamentare nazionale del Partito Democratico Pippo Zappullainterviene sulla visita fatta stamani alla caserma Gamerra dove diciasette anni fa moriva il siracusano Emanuele Scieri. “La visita di oggi, a 17 anni dalla morte di Emanuele Scieri – dichiara Zappulla – , non nascondo mi trasmette tanta emozione e ancora rabbia e indignazione. Un ragazzo di 25 anni, pieno di vita e di progetti per il futuro, ha perso in modo così inquietante la vita dentro la caserma, ovvero in uno dei luoghi simbolo della sicurezza e della legalità. Tanta l’emozione nel visitare i luoghi, la torretta ed esattamente il posto in cui fu trovato il corpo di Emanuele. Rabbia e indignazione perché ancora dopo 17 anni non è stata resa giustizia e onore a lui, alla sua famiglia, ai suoi amici, ad un intero Paese.
La Commissione parlamentare d’ichiesta ha aperto, in questi mesi, una fase delicata e importante di incontri e di audizioni che potrà e dovrà contribuire a trovare la verità e a fare giustizia. Sono passati tanti anni e non sarà facile né agevole illuminare le tante zone d’ombra di una vicenda drammatica e tragica che ha scritto finora una delle pagine più torbide e buie delle Forze Armate. Chiudere il fascicolo di indagine considerando la morte di Lele un omicidio ma compiuto da ignoti fa tanta rabbia e grida vendetta. Tanta rabbia – aggiunge il parlamentare siracusano – che si aggiunge al dolore anche perché tutto è avvenuto dentro il perimetro di una caserma, dove dovrebbe essere altissima l’attenzione su ogni movimento, dove niente dovrebbe passare inosservato e impunito. Se la morte di Lele è stata causa di forme assurde di nonnismo, di violenza gratuita, magari sfuggita al controllo degli stessi protagonisti, non è possibile che nessuno sa e nessuno ha visto e sentito. I primi mesi di audizioni, con decine di ex commilitoni sentiti, hanno confermato tutte le preoccupazioni, le insidie e le resistenze che si temevano, ma anche diversi tentativi generosi di quanti stanno cercando di contribuire, con i ricordi e la ricerca di particolari, ad aprire una pagina nuova. Quello che ci attende nei prossimi mesi è quindi un lavoro impegnativo, difficile e gravoso. Le difficoltà e gli ostacoli che la commissione dovrà affrontare e superare sono e saranno evidenti e pesanti: per questa ragione penso che dovremo continuare ad operare con estremo rigore, senza tralasciare nulla e al contempo – pienamente consapevoli della delicatezza del compito e con forte senso di responsabilità – non alimentare facili illusioni sulla conclusione dell’inchiesta.
Si tratta, infine, di un impegno davvero serioche ha l’obiettivo di chiarire una vicenda tanto drammatica quanto sospetta e le audizioni fin qui svolte insieme alla corposa documentazione acquisita rafforza la mia convinzione che si è trattato senza alcun ragionevole dubbio di un omicidio e non di altro.
Non risparmieremo tempo e impegno per fare tutto quanto è possibile affinchè si giunga alla verità. Perchè Lele merita giustizia, lo meritano i suoi familiari, i suoi amici, un’intera comunità”.