Cronaca

Badanti scomparsi a Siracusa, si riapre il caso dopo 7 anni: fermato presunto omicida

SIRACUSA – A seguito delle indagini preliminari coordinate dalla Procura generale di Catania sulla scomparsa di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, i due giovani campani di cui nel maggio del 2014 si erano perse le tracce in Siracusa, dove i due si trovavano dal mese di marzo avendo Sabatino assunto l’incarico di accudire l’anziano Vincenzo Riccioli, è stato emesso ieri un decreto di fermo nei confronti di Giampiero Riccioli, figlio di Vincenzo, eseguito nella notte, per le ipotesi di reato di omicidio e soppressione di cadaveri.

Le indagini erano state avocate dalla Procura generale etnea nel settembre del 2020, dopo che era stata avanzata dal procuratore della Repubblica di Siracusa una richiesta di archiviazione del procedimento, che faceva seguito ad una precedente analoga richiesta, rigettata dal Giudice per le indagini preliminari avverso la quale le parti offese, come già avverso la prima richiesta, avevano proposto opposizione.

Avocata l’indagine, a seguito di ulteriore attività investigativa, svolta con particolare impegno e efficacia dalla squadra mobile della Questura di Siracusa diretta da Gabriele Presti, sotto il coordinamento della Procura generale di Catania, segnatamente del procuratore generale Roberto Saieva e del sostituto procuratore generale Rosa Miriam Cantone, si è proceduto a ulteriori e più approfondite ricerche nell’area della villetta in contrada Tivoli, ancora di proprietà dell’indagato, estendendole ai fondi limitrofi. Le ricerche hanno consentito di individuare i resti di due persone sepolte nel terreno di pertinenza della villetta di Giampiero Riccioli, la stessa nella quale i due giovani soggiornavano al momento della loro scomparsa. Sui resti sono in corso i necessari accertamenti medico-legali, ma il rinvenimento ha permesso di “completare il quadro indiziario a carico del Riccioli”, come reso noto dalla Procura etnea.

Già nella prima fase delle indagini era stata formulata l’ipotesi che Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto fossero rimasti vittima di un omicidio consumato a Siracusa, non potendosi ritenere credibile l’ipotesi alternativa di un loro allontanamento volontario, posto che il 12 maggio 2014 avevano interrotto ogni comunicazione telefonica, non avevano avuto più alcun contatto con i loro familiari e non erano stati segnalati in alcun luogo.

Le indagini, iniziate tardivamente, in quanto solo il 16 gennaio 2015 era stata formalmente denunciata, presso il commissariato di polizia di Aversa (Caserta), la scomparsa dei due giovani da parte dei familiari, si erano presto orientate nei confronti di Giampiero Riccioli, atteso che nell’abitazione di quest’ultimo, una villetta in contrada Tivoli, erano domiciliati i due giovani al momento della scomparsa, che il Riccioli, secondo quanto ricorda la Procura, “non aveva fornito una versione attendibile in ordine alle circostanze della loro partenza e che era da considerare provata l’esistenza di suoi sentimenti di ostilità nei confronti degli scomparsi”.

Conseguentemente Giampiero Riccioli era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Siracusa per l’ipotesi di reato di omicidio. A conclusione dell’attività di indagine, principalmente a causa del mancato rinvenimento di tracce materiali del delitto e in primo luogo della mancata individuazione dei corpi degli scomparsi, il Pubblico ministero aveva tuttavia richiesto l’archiviazione del procedimento.


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