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Incendi dall’Ennese al Siracusano, Musumeci: “Ci vorrebbe la galera a vita per questi piromani”

SIRACUSA – Incendi dolosi e ceneri vulcaniche nella Sicilia orientale, con i roghi a divampare senza sosta da oltre un mese nel sud-est in particolare, e le ceneri che mettono a dura prova la qualità di vita degli abitanti di alcune decine di comuni etnei e pregiudicano parte della produzione agricola. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ha deciso di richiedere al governo Draghi una “riunione urgente” della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali.

Le fiamme, favorite dal vento e dall’alta temperatura, interessano soprattutto le province di Enna, nel Troinese, Siracusa e Ragusa. Impegnati quasi senza soluzione di continuità tre canadair statali (vedi foto di repertorio, ndr), gli otto elicotteri della Regione e tutti i reparti a terra dei vigili del fuoco, dell’Antincendio regionale e del volontariato di Protezione civile.

“Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – fa sapere il governatore Musumeci in merito alla incessante caduta di ceneri vulcaniche – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti”.


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