La lingua italiana è in continua evoluzione e sono sempre più le parole che dal web finiscono per diventare di uso comune. Parole che vengono pronunciate spesso, soprattutto dai più giovani, ma che in certe occasioni non sono ancora state sdoganate. Una fra tutte è rappresentanta dai compiti in classe, nei quali l’utilizzo di certi vocaboli potrebbe essere additato come lessico improprio.
In favore di questi nuovi termini si schiera Skuola.net, che sfogliando i dizionari è andata alla ricerca di quei termini tanto odiati da alcuni docenti ma che sono ormai stati inseriti nella quasi totalità dei dizionari.
Nasce così una piccola lista delle 7 parole che, almeno in teoria, dovrebbe essere accettata dai professori, superando la paura della tanto odiata penna rossa.
- Taggare: Termine entrato nell’uso comune con l’avvento di Facebook. Indica la possibilità, riferito ai social network, di indicare la presenza di una persona in una foto o in un video.
- Selfie: Una parola che dallo scorso anno domina il web. La moda di fotograrsi con smartphone o webcam divenuta virale in pochissimo tempo è entrata nell’uso comune.
- Twittare: Parola subito ricollegata al famoso social network Twitter. Secondo la Treccani indica “inviare tweet tramite Twitter”
- Twerking: Vocabolo entrato nel gergo grazie ad alcune star internazionali. Indica la moda di ballare dimenando il bacino in modo provocatorio essendo piegati “ad angolo retto”.
- Googlare: Anche qui il riferimento è chiaro. Il gesto di cercare una parola sul noto motore di ricerca Google è detto anche “googlare”.
- Postare: Anche in questo caso, l’origine di questa parola è da addebitare al social network di Facebook. Indica, infatti, l’azione di inserire un post, ovvero un messaggio, su internet.
- Bannare: In inglese “to ban” vuol dire bandire. Applicato al web indica l’azione di eliminare un utente da un forum, da un gruppo di discussioni o da una chat”.