Politica

Ospedale Avola-Noto, il sindaco Cannata al contrattacco: “Due mezzi ospedali non servono a nessuno”

AVOLA – “Sosterrò tutte le battaglie per migliorare la sanità nella zona sud della provincia ma adesso basta con questo giochino, con questa lotta tra poveri che non serve a nessuno. Il Trigona di Noto deve restare aperto e funzionante ma se qualcuno pensa che Avola non debba avere tutti i reparti per acuti efficienti solo perché ci sono stati scioperi e proteste a Noto, ebbene si sbaglia. Anche noi siamo pronti a scendere in piazza, ma sono sicuro che non sia necessario perché qui, dubbi, non ce ne devono essere: due mezzi ospedali, come sono adesso, non servono a nessuno”. Il sindaco Luca Cannata (nella foto di repertorio) interviene così, con decisione, sulle vicende degli ultimi mesi che hanno interessato l’ospedale riunito Avola-Noto.

E che in particolare hanno visto una partecipata manifestazione cittadina a Noto, oltre a scioperi della fame e all’occupazione pacifica di un reparto del “Trigona”, dovuti ai timori di un ridimensionamento del nosocomio netino.

“È indecente leggere la lettera scritta dal sindaco Bonfanti che ha messo in discussione l’agibilità dell’ospedale di Avola, una struttura ospedaliera perfettamente funzionante – aggiunge Cannata – È grave e invito il sindaco di Noto a occuparsi delle strutture di Noto: pensi a governare la sua città. Noi non ci siamo mai intromessi nelle scelte degli altri Comuni e non deve scaricare le proprie colpe sugli altri. Bonfanti non è riuscito nella sua città a fare valere le sue idee iniziali, concordate nel tempo con i vertici dell’Asp 8, e adesso sta cercando di fare disinformazione e campanilismo”.

Sulla questione, il primo cittadino di Noto, Corrado Bonfanti, dopo aver partecipato al corteo di protesta nella propria città, aveva affermato che “la decisione di suddividere i reparti tra la struttura di Avola e quella di Noto non è mai stata condivisa dal sindaco di Noto, all’epoca assente dalla scena politica, e tutti i decreti di rifunzionalizzazione, quello del 2015 e quest’ultimo del 2019, sono stati impugnati dinanzi al Tar”.

Ma Cannata non ci sta. “Il sindaco Bonfanti – aggiunge – perché non dice la verità e prova a spiegarlo? Perché non dice che a Noto si voleva realizzare una cittadella della salute con lungodegenza e riabilitazione? Perché non dice che così potremmo avere un offerta sanitaria differenziata e completa e sicura a distanza di 7 km? Cose che tra l’altro si potrebbero attuare subito con vantaggi per tutti se dicesse solo la verità e lasciasse fare il proprio lavoro ai medici in carica e non ai pensionati nostalgici. Il mondo è cambiato e la medicina si è evoluta. Per fortuna non siamo fermi ai tempi di Adamo ed Eva o, sarebbe meglio dire, di Adamo e Bonfanti. Il  sindaco di Noto parli per sé e non parli né per gli avolesi né per gli altri comuni e cittadini della zona sud. A noi interessano reparti funzionanti efficienti e sicuri in entrambi gli ospedali”.

In merito al trasferimento del Punto nascita da Noto a Siracusa, si sono registrati diversi interventi dei vertici dell’Asp di Siracusa, ribadendone la provvisorietà e i motivi di sicurezza clinica per i nascituri e le mamme. E che lì resterà finché non sarà possibile garantirne la massima sicurezza.

“Che senso ha nascere a Noto facendo rischiare la vita a mamme e bambini? – sostiene al riguardo il sindaco di Avola – Nessuno degli avolesi in questi anni ha fatto una questione su dove nascere e ancora oggi per noi è importante la sicurezza del paziente. Ad Avola, per esempio, si nasceva fino a diversi anni fa e si continuerà a nascere appena vi saranno le condizioni di sicurezza garantite dai già funzionanti reparti di rianimazione e Utin secondo la rifunzionalizzazione firmata da tutti, secondo leggi vigenti”.


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