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Piano strategico nazionale aree interne, Rindinella (Federterziario): “Rilancio per i territori fragili, se attuato con equità”

SIRACUSA – Il vicepresidente regionale di Federterziario Sicilia, il siracusano Enzo Rindinella commenta con toni di cauto ottimismo il nuovo Piano strategico nazionale per le aree interne 2021–2027 (Psnai), evidenziandone le potenzialità a patto che venga “attuato con metodo, equità e visione concreta dei fabbisogni territoriali”.

Il Piano, approvato per il periodo 2021–2027, è uno strumento di programmazione che mira a ridurre i divari tra le zone centrali e le aree più marginali del Paese. Attraverso un approccio integrato, il Psnai promuove interventi in settori chiave come sanità, istruzione, mobilità, digitalizzazione e sviluppo economico, con un’impostazione multilivello che coinvolge Stato, Regioni e Comuni.

Il Piano, così come illustrato dall’on. Luca Cannata (vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera, ndr), rappresenta un’opportunità rilevante per avviare una stagione di rilancio per i territori più fragili della nostra regione”, afferma Rindinella, “purché venga attuato con metodo, equità e visione concreta dei fabbisogni territoriali”. A suo avviso, “gli aspetti positivi […] sono certamente l’impostazione multilivello e partecipata del Piano che favorisce un dialogo tra istituzioni, utile a superare la frammentazione decisionale del passato”.

Tra le priorità individuate, il vicepresidente di Federterziario Sicilia cita “sanità di prossimità, istruzione e mobilità locale”, settori in cui “vediamo le comunità interne penalizzate dalla carenza di servizi essenziali, che è agli occhi di tutti”.

Rindinella sottolinea inoltre “l’attenzione verso la digitalizzazione e lo sviluppo imprenditoriale, con particolare attenzione ai giovani”, da cui deriva “un segnale positivo che può contribuire alla permanenza e alla competitività delle imprese nei territori”. Tuttavia, ribadisce la necessità di “monitorare costantemente la corretta individuazione delle aree con una equa applicazione di azioni di sviluppo”.

Non mancano riferimenti a “criticità interpretative, da parte di qualcuno”, ma Rindinella invita a “sottolineare gli elementi positivi e le potenzialità concrete che il Piano offre, soprattutto per i piccoli comuni e le aree montane, spesso rimaste ai margini delle politiche di sviluppo nazionali”.

Fondamentale, nella visione del rappresentante di Federterziario Sicilia, è “l’adozione di una visione integrata” e “un impegno a costruire politiche partecipate, attraverso un confronto attivo con le comunità locali, per evitare interventi standardizzati e poco efficaci, come in passato è accaduto”.

Rindinella evidenzia infine “la possibilità di attivare nuove opportunità di investimento pubblico e privato, invertendo, così, la tendenza allo spopolamento”, valorizzando “turismo sostenibile, agricoltura e innovazione sociale”, e l’importanza di “un potenziamento delle infrastrutture intelligenti e dei servizi digitali”.

Valutiamo positivamente l’approccio multilivello e programmato del Piano che permette di superare la logica ‘errata’ degli interventi ‘a pioggia’, promuovendo una programmazione strategica coerente e orientata al risultato ed al benessere delle comunità che ne usufruiranno”, afferma Rindinella.

A patto che sia “inclusivo, concreto e orientato allo sviluppo reale”, il Piano potrà “rafforzare la fiducia di cittadini e imprese nelle politiche pubbliche” e “rilanciare il protagonismo dei territori”. Rindinella mette in guardia infine contro ogni narrazione che possa trasformarsi in “un’etichettatura negativa”, affermando che “parlare di ‘accompagnamento allo spopolamento’ può generare sfiducia e allontanare investimenti”.

A chiusura, ribadisce l’obiettivo prioritario, cioè quello di “garantire il diritto a restare e vivere bene nei territori interni”, con misure che valorizzino chi vi lavora e investe ogni giorno.


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