Rete ospedaliera, Siracusa non ci sta: levata di scudi bipartisan della deputazione regionale


SIRACUSA – È acceso il dibattito sulla proposta di rimodulazione della rete ospedaliera regionale, in discussione oggi in sede di conferenza dei sindaci alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. I parlamentari regionali della provincia di Siracusa, oltre a un ex deputato regionale che per il nuovo ospedale del capoluogo nel 2016 inscenò uno sciopero della fame, hanno espresso preoccupazione per il paventato rischio di ridimensionamento di alcuni presidi territoriali.
Per il rosolinese Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia, la bozza “è un punto di partenza importante”, ma occorre “salvaguardare la piena disponibilità dei posti letto esistenti”. Ricorda che “la provincia di Siracusa non deve perdere nemmeno un posto letto” e sottolinea che reparti d’eccellenza come l’Ortopedia di Avola-Noto “devono essere valorizzati e potenziati, non certo penalizzati”.
Peppe Carta, deputato regionale di Grande Sicilia e sindaco di Melilli, attacca con fermezza: “Giù le mani dagli ospedali di Lentini e Noto. La rete ospedaliera deve essere pensata per offrire servizi capillari e accessibili, non per creare deserti sanitari nei territori“. Critica in particolare la prevista sottrazione di 27 posti letto alla provincia a favore del capoluogo aretuseo: “Dico sì a un ospedale di riferimento per l’intera area, ma no allo smantellamento silenzioso dei presidi territoriali“.
Anche il sortinese Carlo Auteri, deputato regionale della Democrazia cristiana, esprime forte contrarietà: “Il territorio non può essere mortificato e non si può pensare allo smantellamento di alcuni posti letto tra Lentini e Noto“. E aggiunge: “La provincia di Siracusa necessita fin da subito di un investimento sui reparti e non di una mortificazione“.
Sul fronte dell’opposizione, il floridiano Tiziano Spada, deputato regionale del Partito democratico e sindaco di Solarino, parla di “territorio che rischia di essere ulteriormente mortificato” e annuncia l’apertura di un confronto in commissione Salute Ars il prossimo 24 luglio: “L’aggiornamento della rete ospedaliera deve essere un’opportunità per tutti i centri della provincia e non un’ulteriore mortificazione del territorio“.
Più tecnico e tagliente l’intervento dell’ex deputato regionale siracusano Enzo Vinciullo, che sottolinea: “L’ospedale di Siracusa continua ad essere definito di primo livello“. Secondo Vinciullo, “chi ha sostenuto il contrario ha dimostrato ignoranza della normativa“, poiché “solo attraverso una modifica in commissione Sanità si potrà ottenere il declassamento di uno dei tre ospedali di Catania, e dunque elevare Siracusa a secondo livello“. “Il decreto Razza – conclude – non ha mai istituito Siracusa quale ospedale di secondo livello“.