Politica

Sequestro impianti zona industriale, le reazioni di politica e sindacati

SIRACUSA – Sui sequestri preventivi eseguiti ieri mattina nei confronti di quattro impianti nella zona industriale, segnatamente Versalis di Priolo, Sasol di Augusta, depuratori Tas di Melilli e Ias di Priolo, nell’ambito dell’operazione “No fly” (vedi articolo), si sono susseguite fino alla giornata di oggi le prese di posizione di politica e sindacati della provincia aretusea.

Ancor prima della conferenza stampa delle autorità procedenti, ieri mattina, si è espresso Fabio Granata, assessore alla Cultura di Siracusa e presidente del movimento civico “Oltre”, che aveva depositato alla Procura, lo scorso novembre, un esposto-denuncia proprio contro i miasmi industriali, firmato da circa 1.300 cittadini siracusani (vedi articolo). “I provvedimenti della Procura nei confronti di alcuni impianti industriali della nostra area industriale rappresentano un segnale di vita e di attenzione verso il sacrosanto diritto alla salute e alla qualità della vita dei nostri cittadini – afferma Granata – Tanta strada ancora va fatta per rigenerare territorio e atmosfera ma, è il caso di dirlo, l’aria è cambiata e sono fiducioso. Adesso le istituzioni facciano la loro parte con il Piano di qualità dell’aria e imponendo bonifiche e rigenerazione industriale”.

Sono intervenuti a stretto giro altri due esponenti dell’amministrazione comunale, il primo cittadino Francesco Italia e l’assessore all’Ambiente, Pierpaolo Coppa, attraverso un comunicato congiunto. “Le misure disposte dalla Procura della Repubblica e l’esito delle indagini – sostengono – fanno sintesi dell’impegno di tutti coloro che, nel corso degli ultimi anni, hanno posto la questione ambientale come priorità, non con annunci o proclami, ma con azioni incisive su tutti i piani (amministrativi e giudiziari) cercando di operare con argomentazioni tecniche, ma soprattutto, avvalendosi nel tempo di un esperto in materia ambientale, l’ingegnere Giuseppe Raimondo, che ha sempre sostenuto, in tutte le sedi, quanto oggi sembrerebbe emergere dalle indagini”.

“La Procura fa riferimento ad esiti che, sulla base di modelli matematici, hanno finalmente evidenziato che le immissioni olfattive non hanno fonti indistinte e che il contributo del depuratore Ias è determinante. Confidavamo nel lavoro dell’autorità giudiziaria – aggiungono Italia e Coppa – che ha risorse tecniche economiche ed umane per verificare se le imprese industriali operanti nel nostro territorio esercitano le attività attenendosi scrupolosamente alle norme ambientali. Serviva chiarezza e quanto fatto dalla procura della Repubblica di Siracusa rappresenta un tassello essenziale per fare luce innanzitutto sulle responsabilità di natura penale da accertare, ma soprattutto affinché chiunque ha ruoli istituzionali e politici esprima chiaramente la propria posizione sul presente e sul futuro ambientale economico e produttivo del nostro territorio”.

“C’è una responsabilità sociale delle imprese – concludono i due amministratori comunali – che non può essere limitata solo ed esclusivamente al dato occupazionale ed economico e che deve andare oltre. Trincerarsi dietro il timore occupazionale significa non avere una visione innovativa del futuro”.

Anche la presidente del consiglio comunale di Siracusa, la pentastellata Moena Scala è intervenuta ricordando che “nel corso dell’ultima seduta, il Consiglio comunale si era determinato per un intervento forte, a tutti i livelli istituzionali, sulle tematiche ambientali e per la tutela della salute dei cittadini. Di conseguenza l’argomento era stato inserito come primo punto all’ordine del giorno del Consiglio di mercoledì prossimo. Il provvedimento della Magistratura ci darà ulteriori spunti di riflessione su un argomento che l’Aula ha dimostrato di seguire con attenzione”.

Tra le prime forze politiche a prendere posizione sull’operazione “No fly”, Fratelli d’Italia, attraverso un comunicato stampa congiunto sottoscritto dal commissario provinciale Giuseppe Napoli, dai coordinatori cittadini di Siracusa e Augusta, rispettivamente Paolo Cavallaro ed Enzo Inzolia, e dal dirigente regionale componente del dipartimento ambiente, Marco Mastriani.

“La federazione provinciale di Fratelli d’Italia – si legge nel comunicato – esprime grande soddisfazione per i provvedimenti eseguiti stamani a tutela della qualità dell’aria, con il sequestro preventivo degli stabilimenti industriali Versalis di Priolo e Sasol di Augusta, oltre che dei depuratori Tas di Melilli e Ias di Priolo. Già a novembre scorso il gruppo parlamentare all’Ars di Fratelli d’Italia – composto dai deputati regionali Elvira Amata, Antonio Catalfamo e Gaetano Galvagno – aveva acceso i riflettori sulla questione ambientale, in particolare nel quadrilatero industriale siracusano, chiedendo tra l’altro, in una precisa interrogazione, l’ispezione del depuratore consortile di Priolo (vedi articolo, ndr)”.

“Rispettosi del principio costituzionale di presunzione di innocenza – si aggiunge nel comunicato – evidenziamo l’importanza dell’iniziativa della Procura di Siracusa, volta a far luce su un tema assai sentito da tutti i cittadini del quadrilatero, che hanno segnalato negli anni oggetto dell’indagine, e continuano a farlo, i frequenti miasmi e che temono gravi ricadute dell’inquinamento sulla salute propria e delle persone care: è una operazione verità attesa da fin troppo tempo! Fratelli d’Italia ribadisce infine la inderogabile necessità delle bonifiche da tanto tempo ferme e della riconversione del polo industriale per attività ecocompatibili ed ecosostenibili, ponendo fine alla colpevole distrazione della classe politica aretusea, regionale e nazionale”.

Cgil, Cisl e Uil sono intervenute con una dichiarazione congiunta dei rispettivi segretari generali provinciali, Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò. “Piena e totale fiducia nell’operato della magistratura – affermano i sindacalisti – Da sempre richiamiamo l’attenzione sulla compatibilità ambientale e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nei centri vicini. Un’industria moderna e competitiva non più sottrarsi ad ammodernamenti dei sistemi di controllo. L’alto tasso di occupazione, e di Pil provinciale, delle industrie, resta l’elemento sul quale, però, concentrare qualsiasi sforzo per non demonizzare il settore e giungere, piuttosto, ad un livello alto di eco compatibilità sul territorio”.

Mentre oggi intervengono congiuntamente due parlamentari siracusani del Movimento 5 stelle, il deputato regionale Stefano Zito e il deputato nazionale Paolo Ficara. “L’operazione della Procura di Siracusa denominata “No fly” e i sequestri preventivi eseguiti, meritano una riflessione seria e serena. Anzitutto, l’aver riportato al centro la salute dei cittadini ed il controllo di un fenomeno così impattante sulla qualità della vita come l’inquinamento sono elementi certamente positivi, dopo decenni in cui si è guardato maggiormente ad altri indicatori”, sottolineano i due parlamentari.

“In questo contesto – continuano Zito e Ficara – è significativa l’attenzione della magistratura siracusana che ha saputo ascoltare le decine di esposti di associazioni e cittadini. I miasmi sembrava fossero una sorta di “allucinazione nasale collettiva” ma forse, come pare indicare questa inchiesta, ci sarebbero elementi per giungere a ben diverse conclusioni. Posto che sarà compito della magistratura individuare quelle conclusioni, come parlamentari del Movimento 5 stelle solleciteremo nelle prossime ore il ministero dell’Ambiente, chiamato in causa con le Aia, e la Regione, proprietaria del depuratore consortile, soggetti da cui ci aspettiamo elementi per far chiarezza, ciascuno per le proprie competenze, su quanto contestato dalla Procura. Se “disattenzione” presunta vi è stata in passato, adesso non è più tollerabile”.

“D’altro lato, lo sviluppo industriale ha anche prodotto benessere, incidendo sullo sviluppo complessivo del Paese – concludono – Questo deve continuare ad avvenire però in maniera rispettosa delle leggi, dell’ambiente e della salute dei cittadini”.


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