Siracusa, “Bye Bye new Hospital?”
SIRACUSA – Il portavoce del movimento politico Progetto Siracusa Ezechia Paolo Reale interviene sulla vicenda del nuovo ospedale a Siracusa.
“Sulla localizzazione del nuovo Ospedale forse è meglio iniziare a parlare in inglese – dichiara Reale -, perché pare che le cose dette in quella lingua appaiono migliori e possano meglio riuscire all’amministrazione comunale, non fosse altro perché tengono lontane le critiche di chi teme di non averne bene compreso il significato”.
Prosegue: “Dopo i successi (?) della smart city, delle start-up e del gay pride, parliamo oggi di new hospital, e speriamo che almeno così l’amministrazione si affezioni al tema, visto che pare che sia caduto nel dimenticatoio. Per non rischiare di perdere il finanziamento regionale necessario a costruire il nuovo ospedale deve essere destinata un’area nella quale costruirlo sulla base di un progetto già approvato in linea tecnica dalle autorità sanitarie”.
La proposta di Reale: “Vi è un solo modo per destinare un’area: individuarla all’interno di un piano regolatore generale o approvare una variante dello stesso piano regolatore. L’attuale Piano Regolatore già prevede il luogo ove localizzare il nuovo ospedale, in una zona ove già insistono altri presidi sanitari ed ospedalieri, confinante con un comparto di intervento urbanistico la cui attuazione comporta per la città l’acquisizione gratuita in favore del Comune di un’area di circa 50.000,00 metri quadrati. Poniamo che le ragioni dell’attuale politica non condividano quella localizzazione. Legittimo. Bisogna allora studiare ed adottare una variante urbanistica che tenga conto anche del contesto, compresa la viabilità. Sino ad oggi ci si è invece limitati ad improvvisate indicazioni, del tutto prive del supporto degli studi necessari, alle quali si sono aggiunte anche improbabili offerte di privati, in una confusione che non ha nessun senso amministrativo”.
Quindi pone una serie di interrogativi: “Da quanti anni il progetto del nuovo ospedale è depositato, con la specifica indicazione dell’area dove costruirlo, presso gli uffici del Comune senza ottenere nessuna risposta? C’è chi afferma che sia lì a giacere da anni senza un apparente perché. In alternativa alla scelta del piano regolatore, quali atti propedeutici ad una così importante variante urbanistica sono stati compiuti o anche solo commissionati per poter domani affermare costruiamolo qui o costruiamolo lì?”.
Reale conclude: “È responsabilità dell’Amministrazione quella di intraprendere una delle due strade possibili. Si è scelto, invece, un vicolo cieco che, di rinvio in rinvio, allontana ogni giorno di più il finanziamento e la realizzazione del nuovo ospedale. E con le dimissioni dell’Assessore ai Lavori Pubblici ed all’Urbanistica, gesto peraltro assai apprezzabile in un contesto politico in cui gli interessi della città sembrano oramai asserviti a quelli delle fazioni di un singolo partito, e la sua mancata sostituzione, funzionale esclusivamente alle lotte interne al PD, quel finanziamento sembra oggi ancora più lontano. Bye-Bye New Hospital?”.