Siracusa, Giornata per la vita, in cattedrale la testimonianza dell’infettivologa Franco


SIRACUSA – Non ci sarà la consueta passeggiata da largo XXV Luglio a piazza Duomo, ma “solo” un momento dedicato alle testimonianze, seguito dalla celebrazione eucaristica. Siracusa celebrerà domenica 6 febbraio la “Giornata nazionale per la vita“, giunta all’edizione numero 44. Promosso dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana), l’appuntamento sarà organizzato a livello locale dall’Ufficio per la Pastorale Familiare. A prendere per prima la parola, in cattedrale,alle 10.45, sarà tra gli altri, la dottoressa Antonella Franco, responsabile Malattie infettive all’ospedale “Umberto I” di Siracusa.
A gennaio 2021, pochi giorni dopo la somministrazione della prima dose di vaccino anti-Covid, fu contagiata e rimase ricoverata per alcuni lunghi giorni in una stanza del reparto da lei diretto. Furono giorni difficili per l’infettivologa aretusea che, dopo essere guarita dall’infezione, sottolineò come la decisione di vaccinarsi l’avesse salvata dalle conseguenze gravi del virus. La dottoressa Franco condividerà quei difficili momenti, parlando ai presenti anche di come la sua fede in Dio l’abbia aiutata a superare la malattia.
A seguire, interverranno fra Gaetano La Speme della parrocchia “Cappuccini” di Siracusa e Lucia Corso. Entrambi sono membri del direttivo del nuovo consultorio familiare dell’Arcidiocesi. Alle 11,30 la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, monsignor Francesco Lomanto.
Durante la preghiera dei fedeli, saranno lette due intenzioni che si legano alla “Giornata per la vita”. La prima: “Fa o Signore che ogni famiglia sia un piccolo cenacolo di preghiera dove ciascuno, forte della tua grazia, abbia a cuore sia il bene reciproco che quello di ogni persona che è nel bisogno materiale o spirituale, in modo da diventare così custode della vita in ogni circostanza”. La seconda: “Per noi qui presenti, perché impariamo ad amare giorno dopo giorno le persone che ci sono affidate, in famiglia e nei luoghi di lavoro, tra gli amici, accogliendo ogni forma di fragilità, certi che una persona accompagnata e sostenuta diventa capace di superare le avversità e di guardare alla storia con gli occhi della speranza, preghiamo…”.
Concelebrerà la santa messa il parroco della cattedrale, padre Tito Marino, oltre, probabilmente, ad altri presbiteri. “Rivolgiamo lo sguardo alla vergine Maria e a San Giuseppe suo sposo, custode del Redentore – hanno detto Salvatore Cannizzaro e Maria Grazia Sostegno, direttori dell’Ufficio per la Pastorale Familiare – per imparare anche noi a custodire con coraggio e impegno il dono incommensurabile della vita che in Gesù risorto ci è stato dato”.