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Siracusa, l’analisi del 2016 da parte del CNA

SIRACUSA – Il 2016 è  stato  un anno in cui le micro e piccole imprese hanno affrontato le difficoltà enormi, perdendo competitività e, inevitabilmente, competenze e pezzi di storia del nostro territorio. I dati sono chiari, 22% di disoccupazione in Sicilia, 55% quella giovanile, le esportazioni che cedono  del 12% rispetto al l’anno scorso ed una tassazione globale che a Siracusa sfiora il 65%. Insomma, l’anno che si accinge a chiudere è stato un anno terribile, portatore di recessione e crisi dei consumi e di un tasso di litigiosità che non ha risparmiato nessun livello della politica, da quello  locale a quello regionale e nazionale.

“A questi dati si accostano – si legge in una nota del CNA – , in controtendenza, i dati positivi delle startup del territorio impegnate in una sfida costante caratterizzata da innovazione e digitalizzazione in comparti strategici come l’agro-food, l’ICT, l’indotto del turismo ed i servizi alle persone. CNA lo rileva con rammarico perché consapevole delle potenzialità di questa provincia, bloccata da mille impedimenti ma ancora capace di accendere la speranza di migliaia di piccoli imprenditori per le tante infrastrutture realizzabili, le potenzialità turistiche e la vena inaspettatamente forte dei giovani interessati a fare impresa.Questi fattori ci consegnano unquadro di responsabilità per le tante cose da fare e necessarie per ridare competitività al territorio. Abbiamo la necessità di sbloccare opere grandi ma anche le piccole manutenzioni e per questo CNA ha avanzato  una proposta importante(già oggetto di discussione in parlamento)per dare una prospettiva a dei comparti, quello delle costruzioni e degli impianti, che hanno pagato più di tutti lo scotto di questi anni difficilissimi. Obiettivo è quello di concretizzare la possibilità di anticipare, presso banche e intermediari finanziari, le agevolazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie, senza l’obbligo di attendere i dieci anni di recupero rateale in dichiarazioni di reddito. La proposta ha un duplice obiettivo: da una parte mira al rilancio del settore edilizio e degli impianti, dall’altra amplia la platea dei beneficiari (non solo le famiglie che se lo possono permettere perché capaci di anticipare le spese) includendo anche gli “ incapienti” (le stime CNAparlano di 3 milioni di pensionati e di 5 milioni di dipendenti incapienti, vale a dire dipendenti che non pagano imposte sulle loro scarsissime entrate). Inoltre la proposta tenta anche di risolvereuna criticità specifica dei condomini dove spesso i lavori non partono a causa delle difficoltà economiche di alcuni proprietari”.

“Nella analisi del 2016 e le prospettive per il nuovo anno abbiamo anche osservato il lavoro della legge di stabilità promossa dal governo accogliendone buona parte delle previsioni, dalla conferma del superammortamento fino alla previsione delle agevolazioni di Industria 4.0 fino alla rottamazione delle cartelle con la revisione delle modalità di prelievo e repressione ma non  possiamo non concentrare le nostre attenzioni sulla ancora presente tassa dell’IMU sui capannoni, una autentica ingiustizia che offende il mondo che lavora, auspichiamo una scelta forte del governo in tal senso. Così come la scelta di continuare nella logica dello Split Payement che toglie fiato alle imprese impegnate nei lavori e manutenzioni pubbliche, oggi la liquidità è un fattore importantissimo. Sulla liquidità assume un valore determinante il rapporto con il mondo bancario, i tassi sono tendenzialmente scesi e l’accesso al credito è leggermente migliorato ma occorre ancora rendere più favorevoli le condizioni di accesso ed il governo regionale deve necessariamente dare corso ai fondi europei che prevedono, tra le altre cose, interventi significativi per dare sostegno alle PMI nell’accesso al credito. Per tali ragioni abbiamo puntato moltissimo sul rilancio del ruolo dei confidi e particolarmente di Unifidi Imprese Sicilia che, nella sola provincia aretusea, permette annualmente l’accesso al credito a centinaia di imprese favorendo liquidità per oltre 10 milioni di euro all’anno. Altro aspetto topico per l’anno che ci lasciamo alle spalle e per quello che verrà è la semplificazione nelle autorizzazioni, abbiamo la necessità che questa sia reale e concreta con controlli ex post, regole certe e previsione di ciò che si può e non si può fare. Abbiamo ancora davanti i casi della Pillirina e del rigassificatore e non vogliamo coltivare la cultura del no ad ogni costo, chi investe deve sapere dove e come può farlo con trasparenza e senza retro pensieri. Per questo ci faremo carico di un forte raccordo tra tutte le associazioni datoriali e in accordo con i sindacati dei lavoratori per un rilancio forte della mobilitazione a sostegno dello sviluppo integrato delle attività economiche della provincia: priorità occupazione, in particolare dei giovani”.

“Così come nessun retro pensiero è concesso  quando discutiamo di legalità, quella legalità che consideriamo ogni giorno nell’esercizio del nostro ruolo, anche quando siamo stati chiamati a dichiarare i nostri numeri nel percorso di aggregazione camerale al contrario di altri che hanno scelto altre strade, da qui la nostra scelta di ricorrere al TAR contro l’ennesimo scippo al territorio, auspichiamo un intervento politico su questo per definire chiarezza e ripristinare la legalità. Lo diciamo perché su questo ci giochiamo veramente il futuro nel nostro territorio, sulla lotta alla criminalità organizzata, a tutte le forme di estorsione, racket, usura e criminalità diffusa che sono un fattore di decrescita intollerabile insieme alla fortissima corruzione che ancora oggi pervade settori fondamentali della pubblica amministrazione e a volte anche delle stesse imprese, così come è intollerabile che a fronte di una sventolata equità si continui a sopportare la presenza di migliaia di lavoratori abusivi, senza partita iva, senza alcuna cognizione di sicurezza sui luoghi di lavoro che rischiano di portare al baratro l’economia sana, legale e pulita che ogni giorno, con formazione ed innovazione si confronta il mercato. Per questo vogliamo ringraziare i sindaci e le forze dell’ordine che stanno accogliendo il nostro invito a sottoscrivere protocolli di legalità con i quali ci stiamo facendo carico di segnalare gli operatori illegali perché noi vogliamo bene a chi opera nelle regole e siamo in battaglia con chi si fa beffe delle regole.  Sottoscriveremo accordi con tutti i comuni e cominceremo a fare sensibilizzazione oltre alle segnalazioni per far comprendere il  valore vero delle nostre imprese..imprese VERE appunto. Le avvisaglie per i prossimi anni pongono dunque all’associazione un interrogativo cruciale: cosa  fare della rappresentanza? Che ruolo avere da portatori di interessi nei prossimi anni? A queste domande CNA SIRACUSA ha trovato immediatamente una sola risposta ovvero il dovere di continuare il proprio lavoro! Di lottare con tutta la forza possibile per sostenere le istanze dei piccoli imprenditori perché in esse si genera la vera chiave di volta per rilanciare Siracusa e l’intero paese. CNA lo sta facendo incrementando la propria presenza nei territori (presenti in 17 comuni su 21), dando ampio supporto ai tanti dirigenti locali e dei mestieri che dedicano il loro tempo per il bene di tutta la comunità. Per tali ragioni viene rinnovato l’impegno, con estrema forza, per dare una prospettiva al nostro territorio partendo da fattori strategici ed indicando la strada per la crescita, per uno sviluppo che metta al centro le imprese vere e metta mano a quanto necessario per dare prospettiva a chi ogni giorno prova a resistere”.

 


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