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“Siracusa non deve abbassare la guardia” lo ha dichiarato il presidente dell’Antimafia Rosy Bindi

 

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Siracusa – La commissione parlamentare nazionale antimafia presieduta dall’On. Rosy Bindi è stata per tutta la giornata di oggi in visita a Siracusa. Sono stati sentiti in seduta segreta il prefetto di Siracusa Gradone, il Questore di Siracusa Cageggi, il comandante provinciale dei Carabinieri Perdichizzi, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Spampinato. Sono stati altresì ascoltati il Procuratore capo della Repubblica di Catania Salvi e i magistrati della Dda sempre di Catania, il procuratore capo della repubblica di Siracusa dott. Giordano, le forze sindacali e i rappresentanti delle associazioni antiracket. Sono stati forniti molti elementi di discussione sulla situazione criminale della nostra provincia e dei problemi relativi alla zona industriale e ai rifiuti.

“Io penso che Siracusa non debba abbassare la guardia – ha dichiarato la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi – perchè è indubbio che vi siano delle presenze mafiose in maniera particolare in alcune parti del territorio di questa provincia. Che questa provincia sia un luogo di passaggio e di penetrazione anche da mafie che sono originarie di altre provincie è un dato conosciuto e acquisito dalla magistratura e dalle forze dell’ordine. E’ una provincia che sta vivendo ed è sotto pressione per molti problemi: la crisi del polo industriale di per se e per la forza lavoro, del movimento sindacale per il controllo che veniva sempre esercitato nei confronti di grandi poli industriali che oggi non c’è più e automaticamente diventa – aggiunge l’on. Bindi – una zona a rischio penetrazione di illegalità si destruttura il lavoro, si destruttura la forza economica e questo rende sicuramente quanto meno non può che far tenere le antenne alte. La grande problematica legata agli sbarchi, all’immigrazione. Sappiamo che anche questo e lo abbiamo visto anche con Mafia Capitale è stata ed è un settore di penetrazione dell’illegalità della mafia è il caso dell’appalto del CARA di Mineo dichiarato illegittimo oggi dalla autorità anticorruzione è un’ulteriore prova che occorre una vigilanza da parte di tutte le amministrazioni della politica ben prima che arrivino i magistrati. Ripeto non ci sarebbe stato bisogno di Cantone per vedere che quell’appalto era illegittimo. Così come il grande tema dei rifiuti – continua il presidente della Commissione Antimafia Bindi – che è un tema di questa regione non solo di questa provincia. C’è un problema ambientale enorme. Le mafie entrano dappertutto sanno approfittare delle fragilità. Allora quando un tessuto si indebolisce dobbiamo avere la forza di presidiare, di tenere alta la vigilanza e al tempo stesso alta la vigilanza ovunque ci sono soldi, perchè ovunque ci sono soldi le mafie arrivano. Siccome appalti ce ne sono, per esempio, bisogna vigilare soprattutto abbiamo acquisito questa consapevolezza che bisogna cambiare la legge sugli appalti perchè ci sono troppe fragilità, troppi pertugi aperte”.

Salvatore Pappalardo

 


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