Siracusa, refezione scolastica, Progetto Siracusa: “Molte le disfunzioni”


SIRACUSA – La coordinatrice e la consigliera di circoscrizione del movimento Progetto Siracusa intervengono sulla refezione scolastica nelle scuole siracusane.
“Non ritenendo forse sufficienti gli innumerevoli flop accumulati in materia scolastica in generale e sul delicato tema della refezione in particolare dichiarano Carmen Perricorne e Cettina Pastore – , più volte evidenziati dal nostro consigliere Salvo Sorbello il Comune emana nuove disposizioni, che non solo confermano il divieto di introdurre a scuola cibi diversi da quelli forniti dalla mensa, ma estendono il suddetto divieto persino ad insegnanti e personale ATA. Una chiusura totale molto discutibile, che non tiene in debito conto le diverse esigenze di chi, in tempi di crisi, ha comunque l’esigenza di far frequentare i bimbi a scuola con il tempo pieno”.
“Si ricorda che la refezione scolastica è servizio facoltativo ed a pagamento e che, dopo le mobilitazioni a Milano, Genova e Torino, è stato largamente chiarito il principio di libertà dei genitori di preparare da casa per il figlio qualcosa di sicuro gradimento e come questo diritto non cozzi con i valori educativi della refezione scolastica e del mangiare insieme come momento di aggregazione e di socializzazione. Il Comune deve quindi verificare la possibilità, coinvolgendo famiglie, dirigenti scolastici ed insegnanti di lasciare libera scelta tra portare alimenti da casa o iscriversi alla refezione e questa scelta libera è ancora più giustificabile e comprensibile di fronte ad un servizio spesso inefficiente e carente, caratterizzato da bassi livelli di gradimento e tariffe elevate”.
“Bisogna quindi non escludere modalità alternative per le famiglie, fissando le procedure per il pasto libero, che va organizzato senza separare i bambini con aberrazioni, come e’ purtroppo accaduto altrove, con “la stanza del panino”. Dettare norme dall’alto nel totale disprezzo delle singole esigenze e lontani da ogni logica inclusiva, mostrerebbe, ancora una volta, l’incapacità di ascolto dell’attuale Amministrazione, particolarmente grave in quanto in questo caso interessa la vita di tutti i giorni dei nostri bambini”.