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Tassa rifiuti gonfiata per errore, anche a Siracusa si preannuncia pioggia di richieste di rimborsi

SIRACUSA – Si preannuncia una pioggia di richieste di rimborsi che potrebbe costringere il Comune di Siracusa ad un esborso di migliaia di euro. Al centro della discussione è l’applicazione della Tari, la Tassa sui rifiuti. In base ad un’interrogazione presentata dal parlamentare nazionale del Movimento 5 stelle, Giuseppe L’Abbate al ministero dell’Economia emerge che molti comuni hanno moltiplicato illegittimamente la tassa sui rifiuti, la Tari. Hanno applicato più volte su un singolo immobile, applicandola anche su garage, soffitte e cantine, la quota variabile che caratterizza questo tributo. Risultato: il balzello è così stato complessivamente gonfiato, in alcuni casi fino a raddoppiare.

Il problema non è di poco conto, visto che riguarda molti comuni, alcuni anche grandissimi. Una verifica alle delibere l’ha fatta Il Sole 24 ore, scoprendo che ad inciampare sono state anche grandi realtà: Milano e Genova, Napoli e Catanzaro, Cagliari e Ancona, Rimini e Siracusa, in modo trasversale da nord a sud e prescindendo dal colore politico che guida le amministrazioni.

Il merito di aver strappato a livello parlamentare il velo su questo errore, dando così l’avvio ad una campagna di rimborsi che potrebbe valere anche molti milioni, va comunque al deputato M5s, il pugliese Giuseppe L’Abbate. Il suo commercialista gli aveva segnalato l’anomalia commessa nel comune dove risiede, Polignano a Mare.

Lui ha quindi chiesto chiarimenti con una interrogazione alla quale il ministero dell’Economia in commissione Finanze ha dato una risposta, sicuramente tecnica, ma chiarissima nel senso e nelle conseguenze. “La parte variabile della tariffa – ha spiegato il sottosegretario Pierpaolo Baretta – va computata solo una volta considerando l’intera superficie dell’utenza composta sia dalla parte abitativa che dalle pertinenze situate nello stesso comune”.  L’esempio portato dall’interrogazione era quello di un appartamento di 100 metri, con un garage di 30 metri e una cantina di 20 metri. In concreto il comune aveva applicato i 2 euro della quota fissa sui 100 metri e sul 50 per cento della superficie di garage e cantina. Ma poi aveva applicato su ogni singolo cespite catastale i 141 euro della quota variabile, che così veniva moltiplicata per tre. Risultato: una stangata di 673 euro contro i 391 che, in base al chiarimento del ministero dell’Economia, dovranno essere pagati.

“Siamo partiti dal confronto dal basso e dalla verifica di quanto riferito dai cittadini – afferma L’Abbate – Ci danno degli incompetenti, ma poi siamo noi, con lo studio e l’approfondimento, a risolvere gravi problemi a livello nazionale causati comunque dalle altre forze politiche”. Ora chiaramente si apre la strada per i rimborsi. I comuni interessati potrebbero essere moltissimi, vista l’incertezza normativa oramai dissolta. Per comprendere se si è pagato di più, bisognerà prendere i bollettini di pagamento inviati dai comuni che riportano anche i calcoli della tariffa applicata sulle singole unità immobiliari e sulle pertinenze: quest’ultime non devono contenere la quota variabile. Se questa invece è riportata si può richiedere il rimborso. C’è tempo fino a 5 anni quindi lo si può fare retroattivamente e il comune può compensare il dovuto sulle bollette future o dover restituire il maggior importo pagato in 180 giorni.

Sulla vicenda sono intervenuti anche i consiglieri comunali Cetty Vinci e Salvo Sorbello, che hanno presentato un’interrogazione dieci giorni fa alla quale l’amministrazione non ha ancora fornito alcuna risposta. Sorbello e Vinci chiedevano come il Comune intendesse attivarsi per tutti i contribuenti siracusani che hanno pagato somme non dovute, visto che la parte variabile della tariffa per i rifiuti va computata una volta sola, considerando l’intera superficie dell’utenza, composta sia dalla parte abitativa sia dalle pertinenze situate nello stesso Comune. Sorbello e Vinci chiedono ancora una volta che sia il Comune a comunicare ai contribuenti la somma effettivamente dovuta, dopo aver detratto la parte variabile sulle pertinenze che non è dovuta e che vengano quindi restituite, attraverso un conguaglio, le eventuali somme incassate per tutti i contribuenti siracusani interessati negli ultimi cinque anni e quindi a partire dal 2012. Questa la richiesta dei due consiglieri: “Nel caso in cui il Comune continuasse a non fornirci alcuna risposta presenteremo una mozione in occasione della seduta dei prossimi giorni dedicata al bilancio comunale, per chiedere che l’amministrazione, alla luce dell’illegittima moltiplicazione della “quota variabile” alle pertinenze dell’abitazione, cioè a box e cantine, provveda a rimborsare direttamente i cittadini, evitando contenziosi che graverebbero sui contribuenti già danneggiati e appesantirebbero la burocrazia comunale”. È ormai evidente che l’importo della bolletta debba essere collegato alla quantità di rifiuti smaltiti e che questo meccanismo vada applicato una sola volta a immobile, sommando le superfici di abitazioni e pertinenze (garage, soffitte, cantine) per la quota fissa e aggiungendo poi quella variabile. “Siamo pronti – concludono Salvo Sorbello e Cetty Vinci – ad attivare uno sportello gratuito informativo per i contribuenti siracusani, per richiedere il rimborso di quanto pagato in eccesso negli ultimi cinque anni e ad impugnare in commissione tributaria l’eventuale diniego del Comune”.


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