Ogni tanto bisogna uscire a fare due passi fuori dalla ressa dei salotti televisivi. Staccarsi dalla poltrona e muoversi a piedi, appesantiti da settimane di chiacchiere è faticoso e mette appetito. Il caso ha voluto che questa settimana mi trovassi a Milano e, percorrendola tutta a caccia di un tranquillo pasto da consumare, sono passato da Lorenteggio ai nuovi quartieri residenziali di Porta Nuova che la fame mi era passata. Pasti da 1 a mille euro, questa differenza non fa scalpore se buttata così e sostenuta dalla varietà di livello che la ristorazione offre e dal differente grado di sazietà che ogni individuo percepisce. Ma se giovedì scorso, avessi potuto scegliere dove andare a sedere fra il Ristorante Ruben e lo Spazio The Mall. Sia il primo che il secondo, mi sarebbero stati preclusi da normale avventore ma indubbiamente sarei andato in via Gonin 52, periferia di Milano, zona Lorenteggio – Giambellino dove a fine ottobre ha aperto “Ruben”.
Ogni giorno parrocchie, associazioni di volontariato e centri di ascolto selezionano le 500 persone che pranzano lì a 1 euro. Genitori separati, disoccupati, parenti di malati che devono restare a Milano sopportando alte spese: il ristorante Ruben è stato sognato e realizzato da Ernesto Pellegrini, l’ex presidente dell’Inter che ha voluto così ricordare Ruben, contadino conosciuto cinquant’anni fa, morto da clochard dopo una vita di lavoro. Pellegrini, non lo scopriamo adesso e la sua è una storia di lavoro imprenditoriale. E’ un imprenditore come quegli 800 che giovedì sera hanno scelto di “cenare” con Matteo Renzi fra i palazzi di Porta Nuova, allo Spazio The Mall dove il padrone di casa era l’ad di Hines Italia. Risotto, manzo in fascia di speck e mousse al cioccolato al modico prezzo di 1000 euro a cranio. Ovviamente la possibilità di “ascoltare” il premier e sostenere la sua fondazione e il suo lavoro è la “giustificazione” di un pasto così salato. Le cena di finanziamento non poteva che concludersi, dopo circa un’ora, con un bel selfie con Matteo che, conti alla mano, lascia Milano per replicare il giorno a Roma con 800 mila euro in più in saccoccia.
Ecco io frattanto continuavo a vagare per Milano in cerca di un pasto ma non essendo indigente non potevo andare da Ruben dove avrei apprezzato di certo la compagnia, ne avrei mai potuto accettare l’idea di una cena “politica” da mille euro. Alla fine, non riuscendo ancora a decidermi, mi fermo in un bar, chiedo un caffè e tra un pensiero e l’altro leggo un giornale e l’occhio mi cade su un articolo che ritorna sui famosi 80 euro e sulle coperture. Da matematico fallito, uso la calcolatrice del mio telefono: 80 x 12 ═ 960 euro. M’illumino d’immenso e capisco tutto. Forse ognuno di questi imprenditori sta “coprendo” il bonus che spetta ad un’altra persona. Inconsapevolmente finanzia la politica che ovviamente ha come unica missione aiutare la gente. Quanto è furbo questo premier, quanto è generoso penso fra me e me così mi alzo e quasi saltellando mi dirigo verso la cassa con un bel sorriso stampato in faccia. Quant’è? Un eulo glazie! Ecco, già mentre sfilo dalla tasca la moneta sono tornato serio. Esco e sono di nuovo pensieroso ma non è il cibo che mi inquieta. Giro l’angolo e un clochard mi porge la mano per chiedermi qualcosa. Frugo le tasche ma non ho più l’unica moneta che avevo. Da serio divento cupo perché forse ho negato un pranzo da Ruben a un uomo per trangugiare un caffè “amaro”. Stasera a letto senza cena!
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