Si “stappa” un altro cratere dell’Etna [Video esclusivo]


Da alcune settimane l’Etna mostra segni di risveglio. Piccole emissioni di cenere sono emesse con cadenza irregolare dal Nuovo Cratere di Sud-Est. Ma la vera novità è un’altra e riguarda un altro cratere sommitale: il Cratere di Nord-Est. Il fondo di questo cratere, infatti, è sprofondato improvvisamente, formando una bocca semicircolare (vedi foto in evidenza e video esclusivo qui di seguito) che ha ripreso ad emettere con continuità un denso pennacchio gassoso.
Il Cratere di Nord-Est costituisce, oggi, la cima più elevata del vulcano (3324 m sul mare) e la sua attività più recente risale a Maggio 2016, quando il fondo di questo cratere è stato completamente ostruito dai prodotti eruttati. Per circa un anno e mezzo, quindi, il Cratere di Nord-Est è rimasto praticamente “chiuso”, smettendo di espellere quel peculiare, denso pennacchio gassoso che negli ultimi anni lo aveva caratterizzato. Adesso, la ripresa di attività dell’Etna è coincisa con la “riapertura” del Cratere di Nord-Est. Una novità importante per la storia recente del vulcano, che indica un cambiamento morfologico e strutturale rilevante nei precari equilibri che governano la cima dell’Etna e i suoi crateri sommitali.
I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania (INGV-OE) seguono con attenzione l’evolversi dei fenomeni. La settimana scorsa, la cima dell’Etna è stata analizzata dall’alto, attraverso le immagini acquisite da un drone che ha sorvolato anche la nuova bocca degassante (guarda il video esclusivo qui di seguito). Le immagini acquisite, opportunamente rielaborate, consentono di ricostruire in 3D le superfici topografiche rilevate, marcando le minime differenze tra un rilevo e l’altro, grazie alle elevatissime capacità di risoluzione della telecamera utilizzata. Le immagini del drone rivelano, tra l’altro, la precaria stabilità delle pareti interne del Cratere di Nord-Est, rapidamente soggette ad arretrare attraverso crolli che possono essere improvvisi ed imprevedibili. Un motivo in più per porre particolare attenzione quando ci si avvicina all’orlo di questo irrequieto cratere e di quelli limitrofi.
Marco Neri*
*Primo Ricercatore, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Catania, Osservatorio Etneo
(Foto di copertina: orlo meridionale del Cratere di Nord-Est dell’Etna, ripreso dal Gruppo Droni FLYEYE – INGV-OE. Sul fondo del cratere, in basso a destra, si osserva la nuova bocca degassante apertasi nei giorni scorsi)
Ecco le riprese gentilmente concesse, a cura di: M. Cantarero, E. De Beni, A. Messina, L. Miraglia – Gruppo Droni FLYEYE – INGV-OE. Post-produzione: B. Behncke (INGV-OE).