Siracusa, dopo “Acqua” anche “Firmopoli”: due rinvii. A dopo le Amministrative
SIRACUSA – In pochi giorni due rinvii del tribunale sgomberano il campo dall’ipotesi che Siracusa vada al voto amministrativo della prossima primavera con la “macchia” di qualche rinvio a giudizio eccellente. Giovedì scorso è slittata al 5 luglio l’udienza preliminare del procedimento penale sull’affidamento del servizio idrico, dove il sindaco Giancarlo Garozzo e il dirigente Natale Borgione sono accusati di turbativa d’asta in concorso. Stamattina il rinvio ha riguardato il cosiddetto procedimento “firmopoli”.
In questo caso la Procura ha richiesto il rinvio a giudizio per falso ideologico di tredici persone tra cui ancora il sindaco Garozzo, ma anche l’ex assessore Liddo Schiavo e alcuni consiglieri comunali come Salvo Sorbello e Luciano Aloschi, gli ex consiglieri comunali Sebastiano Di Natale, Natale Latina e Riccardo Cavallaro e ancora ex consiglieri provinciali Michele Mangiafico, Sebastiano Butera e Nunzio Dolce. Nell’elenco anche funzionari pubblici come Ignazio Leone, Salvatore Gianino ed Ettore Manni.
Nel caso di giovedì, in cui sarebbe potuto arrivare il rinvio a giudizio per il sindaco Garozzo sulla vicenda “Acqua”, l’udienza preliminare e si è conclusa con un rinvio al 5 luglio perché il sindaco ha chiesto di essere sentito: in questi casi deve essere disposta la stenotipia, che è quel meccanismo di verbalizzazione nei tribunali, previsto dal codice. Stamattina, invece, l’udienza preliminare che doveva sancire il rinvio a giudizio o meno sul caso Firmopoli è slittata al 19 giugno per due ragioni. La prima è che il gup Carmen Scapellato si è astenuta dalla celebrazione il processo: richiesta di astensione che è stata accolta dal presidente del tribunale e quindi la prossima seduta sarà presieduta dal gup Andrea Migneco. La seconda ragione è che l’atto di comparizione non era stato notificato a tutti e tredici gli imputati e perciò non sarebbe stato possibile procedere senza la regolare costituzione delle parti.