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Siracusa, nuove prescrizioni Aia per Isab Lukoil: misurazione emissioni al camino, ridimensionato principio “bolla di raffineria”

SIRACUSA – Decreto del Ministero dell’Ambiente approvato e prescrizioni attivate per gli impianti di raffinazione di Isab Lukoil che operano nel polo industriale di Priolo. I contenuti del decreto ministeriale che ha rideterminato le nuove prescrizioni inserite nell’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale ad Isab Lukoil sono state illustrate oggi in una conferenza stampa dal sindaco Giancarlo Garozzo e dagli assessori all’Ambiente, Pietro Coppa, e alla Mobilità, Giuseppe Raimondo che nella qualità di esperto in questi anni si è occupato della materia.

La durata dell’Aia è di 12 anni. L’azienda entro quest’anno dovrà adeguarsi alle prescrizioni imposta dal decreto e avanzate dall’amministrazione comunale che per la prima volta ha partecipato all’intero iter istruttorio, durato oltre tre anni. Prevista la riduzione del 20 per cento del quantitativo di inquinanti immessi in atmosfera, sia attraverso i camini che attraverso i serbatoi di stoccaggio; ed ancora l’adeguamento degli impianti avverrà secondo tempi certi. Gli effetti dei provvedimenti sulla qualità dell’aria saranno misurabili a breve e molti degli interventi dovrebbero concludersi entro l’anno in corso.

“Siamo molto soddisfatti di questo risultato – ha detto il sindaco Garozzo – perché viene premiato il lavoro fatto in questi anni. Il Comune siede al tavolo dal 2015 con il preciso obiettivo di contribuire a mettere ordine su questa materia e mettere fine al fenomeno delle cosiddette molestie olfattive. La nostra è stata un’operazione di trasparenza. Le nuove prescrizioni, adesso diventate parte integrante di un decreto, fanno compiere un deciso salto in avanti nella lotta all’inquinamento e questo è un risultato estremamente importante. Agli organi preposti il compito di vigilare affinché esse vengano osservate e perché vengano rispettati i tempi prescritti”.

Gli aspetti tecnici sono stati trattati dai due assessori. “Adesso – ha spiegato l’assessore Raimondo – l’azienda dovrà ridurre del 20 per cento i Cov, i Composti organici volatili e le polveri sottili emessi nell’aria. La misurazione avverrà costantemente camino per camino e non più come se tutti i gas provenissero da un unico “camino virtuale”, la cosiddetta “bolla di raffineria”. Il controllo più capillare permetterà di individuare meglio da dove provengono e quali sono le sostanze inquinanti presenti oltre i limiti, mentre il principio della “bolla di raffineria” sarà mantenuto solo per gli ossidi di azoto (NOx) e per l’anidride solforosa (SO2); comunque dal calcolo verrà estromesso l’impianto turbogas. A questo va aggiunta la riduzione dell’olio combustibile denso (Ocd) e l’installazione di sistemi di recupero dei vapori negli impianti di stoccaggio a tetto fisso oppure l’installazione dei tetti galleggianti”.

Coppa ha stigmatizzato l’assenza della Regione a tutte le riunioni che hanno preceduto l’approvazione del decreto. “Altro passaggio importante – ha aggiunto l’assessore Coppa – è l’approvazione in conferenza dei servizi del piano di monitoraggio e controllo proposto dall’Ispra, l’Istituto superiore protezione e ricerca ambientale, sia per quanto riguarda le emissioni che l’osservanza delle prescrizioni. Tutto questo non è la soluzione del problema ma una parte di essa, certamente quella più rilevante perché riguarda i due impianti più importanti del nostro territorio. Adesso per migliorare questo effetto di riduzione e prevenzione dell’inquinamento, che riguarda tutte le matrici ambientali e dunque non solo l’aria, bisogna procedere con il rilascio dell’Aia ad altri impianti come Esso e Sasol e per le quali mi auguro che vengano dettate lo stesso tipo di prescrizioni. Altresì è necessario che la Regione, la cui assenza in seno alla commissione istruttoria è stata avvertita, approvi il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Uno strumento che avrebbe consentito di rendere certamente omogenee le prescrizioni per tutti le industrie e di individuarne altre per avviare un percorso di risanamento della qualità dell’aria esteso a tutta la zona industriale siracusana”.


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