Siracusa verso il voto, Italia punta al bis giocando la carta del trasporto urbano: “Ho cambiato lo status quo”
SIRACUSA – “La priorità è proseguire, con il secondo mandato, un percorso amministrativo di rigenerazione della città che è in corso e non deve essere arrestato. I cambiamenti sono innegabili e sotto gli occhi di tutti; adesso è il momento di radicarli e renderli efficaci, rafforzando quanto costruito finora”. A un mese dal voto, sono queste le prime dichiarazioni elettorali di Francesco Italia, sindaco uscente di Siracusa (nella foto di repertorio), in corsa con una coalizione di liste civiche per la riconferma a Palazzo Vermexio.
“Il mio intento – prosegue – è quello di proseguire per la “normalizzazione” della nostra città e di farlo insieme, come sempre, “a viso aperto” con la consapevolezza di aver dato, durante il mio mandato, il più possibile, mantenendo grande serenità e la schiena diritta anche nei momenti più critici. Ciò è stato possibile grazie alla continua comunicazione e condivisione con i cittadini con cui ho instaurato un rapporto leale e trasparente”.
Il primo tema che il sindaco intende porre a sostegno della sua ricandidatura è quello dei trasporti, dopo che dal 17 aprile scorso la nuova gestione del trasporto pubblico locale da parte della società privata Sais, individuata dal Comune, è in fase di subentro graduale all’Ast, l’azienda partecipata della Regione siciliana recentemente in crisi e che ha sempre curato il servizio a Siracusa. “Sono orgoglioso – afferma – del lavoro svolto in questi anni ed il primo argomento su cui riflettere è quello legato ai trasporti”. “Sono sempre stato contrario – sottolinea Italia al riguardo – a situazione di monopolio decennale e probabilmente ai “conservatori” questo atteggiamento infastidisce. Ogni volta che si è presentata la possibilità di cambiare lo “status quo”, ho colto immediatamente l’opportunità di modificare posizioni di rendita che hanno bloccato lo sviluppo della città. Probabilmente questo atteggiamento non è stato gradito da coloro che direttamente o indirettamente ne traevano vantaggi economici e politici. Forse alcuni avevano aspettative diverse nei miei confronti”.
Sulla decisione di cambiare gestore del servizio di trasporto locale, Italia motiva: “Perché avremmo dovuto continuare con l’Ast? Lo stato di difficoltà dell’Ast era ed è sotto gli occhi di tutti: la percorrenza chilometrica annua del servizio Ast era inferiore a quella prevista, l’utilizzo dei mezzi bassissimo, il programma di esercizio obsoleto, e più volte abbiamo tentato invano di interloquire con l’Ast per modificarlo. Le difficoltà economiche ed organizzative dell’Ast insieme alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il management del passato, sostanzialmente bloccavano qualunque ipotesi di cambiamento. Affermare, come qualcuno ha fatto, che sarebbe stata l’occasione per mettere mano ad un contratto biennale innovativo ridiscutendo flotta, linee, fermate, frequenza, priorità, costo del biglietto, sistema dei controlli, insomma qualità generale del servizio, è esattamente quello che abbiamo fatto con Sais e non con Ast. Affermare che il nuovo programma di esercizio preveda una sostanziale riduzione del servizio, addirittura pari al 50 per cento, significa non avere la minima idea del reale programma di esercizio dell’Ast. Basterebbe solo chiedere ai pochissimi cittadini che utilizzano i mezzi pubblici per il trasporto urbano per capire che l’attuale servizio di trasporto pubblico non verrà rimpianto da nessuno”.
“L’attività di studio e analisi – conclude Italia – avviata in seno all’attuale fase di aggiornamento degli strumenti di programmazione (Pums) e (Pgtu), già approvati durante il mio mandato dal Consiglio comunale nel 2019, ha consentito di pianificare il nuovo servizio e di offrire alla città un’ulteriore occasione di rilancio e sviluppo, di connessione tra centro e periferie, di miglioramento nella qualità e quantità dei servizi offerti”.