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Il primo giorno di scuola dell’Unione europea

elezioni-europee-2014-le-agevolazioni-per-chi-si-mette-in-viaggio0Dopo le elezioni europee dello scorso 25 Maggio, anche per l’Unione europea Settembre coincide con l’inizio di un nuovo anno, per certi versi scolastico e che avra’ una durata significativamente piu’ lunga e si estendera’ per i prossimi cinque anni.

Oggi e’ il primo giorno di scuola di un Parlamento che riprende la propria attivita’, di una Commisssione che vede in Juncker il proprio capofila e che ha trovato la quadra dopo torride riunioni impatanatesi nel caldo estivo e di un Consiglio europeo che vede nella guida polacca di Donald Tusk un segnale forte verso quei Paesi che sentono maggiormente il conflitto russo-ucraino.
L’Unione europea, tra i banchi delle istituzioni, siede un po’ in fondo, non tanto per quanto la propria attivita’ influenzi la vita dei 500 milioni di cittadini europei, quanto piuttosto per la sua capacita’ di comunicare – e semplificare – quanto produce. Se e’ vero che l’appuntamento elettorale dello scorso Maggio non ha visto un temuto calo dell’affluenza, e’ altrettato certo che l’Unione europea manca ancora della marcia in piu’: “studia ma potrebbe applicarsi di piu’”, direbbero i professori. Un rendimento da 6 in pagella, senza infamia e senza lode, da cui i nuovi assetti istituzionali di Bruxelles devono ripartire per migliorare.

E se tra i banchi di una classe piena di rivalita’, dove la Germania viene vista come il secchione che non aiuta mai nei compiti in classe e la Grecia come il costante ripetente che costringe i genitori a spendere in lezioni private, l’Unione europea riuscisse ad essere quel rappresentante di classe che lotta per i diritti di tutti, forse l’anno scolastico potrebbe vedere meno note di demerito.

I compiti delle vacanze estive hanno visto la geometria (politica) e la geografia (politica) essere tra le materie piu’ impegnative per l’Unione. E cosi’ la pizza di fine anno tra compagni di classe si e’ trasformata in una rivendicazione di voleri personali ed equilibri di genere che hanno rischiato di compromettere l’unita’ della classe per il nuovo ciclo scolastico.

I professori che bacchettano l’UE di certo non aspettano altro che un suo passo falso per colorare di blu i compiti in classe di Bruxelles. Ma e’ pur vero che l’Europa ha tutte le carte in regola per emergere dagli egoismi nazionali, parlare ai territori e presentare ai propri genitori (i cittadini) una pagella di fine anno che sia meritevole di essere premiata.


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