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Business ma con occhio al vestiario: semplici regole per vestire come un vero uomo d’affari

L’abito è da sempre il mezzo più immediato per comunicare al mondo la propria personalità, e nel caso dell’abbigliamento maschile, c’è da sempre una sorta di associazione e correlazione col lavoro e con i ruoli di visibilità, responsabilità e potere.

In ottica business, l’abito ha maturato la funzionalità simile a quella delle divise dei militari, indicando spesso anche il livello della scala sociale della persona. La regola è che più è elevato il livello professionale e più il look deve essere impeccabile e meno si potranno avere deroghe o tollerare degli errori.

Come i militari hanno le loro divise, anche gli uomini d’affari e i professionisti devono indossare l’abito, senza nessuna scelta o deroga. Si intende escluso lo spezzato, che può essere utilizzato solo nella giornata di venerdì nel caso non vi siano riunioni importanti o appuntamenti con i clienti. Un vero e proprio codice le cui regole, semplici ma precise, vanno comprese al fine di essere sempre impeccabile in ogni occasione.

Sono i dettagli e la fattura del capo a fare la differenza: spiccano, in questo senso, gli abiti uomo 100% made in Italy realizzati da Boggi Milano, per un look di gran classe e moderno, per l’uomo cosmopolita che vuole essere elegante in ogni occasione della giornata.

  • Abito uomo d’affari, tutte le regole da seguire

Guardando nel dettaglio le regole per vestire come un vero business man, la prima fondamentale è di utilizzare un abito scuro: blu o grigio. Ovviamente va indossato con sotto una camicia, rigorosamente a maniche lunghe, sono vietate quelle a maniche corte.

Deve essere sempre presente anche la cravatta, a questa regola non ci sono eccezioni, mentre le scarpe devono essere stringate e di colore nero, meglio se nei modelli Oxford, con una linea pulita che non presentino troppi disegni o fronzoli. Le versioni Derby hanno una denotazione destrutturata, che può essere utilizzata solo per l’eventuale abito spezzato del venerdì, così come il mocassino.

Per quanto riguarda la camicia, utilizzandone una bianca non si sbaglia mai, ma vanno bene anche i colori pastello come il rosa, il celeste, mentre le righe e i quadretti possono essere utilizzati solo se molto sottili. Per la scelta del colletto meglio preferire una soluzione alla francese, certamente più versatile.

La cravatta deve essere senza dubbio in seta, oppure in altri fili naturali come la lana, cachemire, lino e cotone, assolutamente vietato è invece il sintetico. Complemento di abbigliamento che dovrà essere allacciato utilizzando il nodo “four in hand”, adatto per le cravatte spesse o quello “Windsor” per cravatte più sottili o medie.

Infine, a completare il look scegliete anche la pochette, che deve essere di seta, lana o cachemire e andrà indossata in tre modi: a sbuffo, a punto e informale.


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